Green Pass: frena le prenotazioni degli hotel a Ravenna

L’obbligo preoccupa gli albergatori: "Le prenotazioni stanno rallentando, compromettere agosto significa tante aziende a rischio chiusura"

Paola Brunelli, presidente Assohotel Confesercenti Cervia

Paola Brunelli, presidente Assohotel Confesercenti Cervia

Ravenna, 27 luglio 2021 - Il Consiglio dei ministri ha approvato le nuove regole per il Green pass che, dal 6 agosto, sarà obbligatorio per bar e ristoranti al chiuso, ma anche per concerti, teatri, stadi e palestre. Le discoteche resteranno chiuse per tutti. Una situazione che, in piena stagione turistica, preoccupa gli albergatori cervesi.

"L’introduzione del Green pass per entrare in bar e ristoranti al chiuso ha rafforzato un sentimento di forte incertezza che già aleggiava nell’aria con l’aumento dei contagi – chiarisce Paola Brunelli, presidente Assohotel Confesercenti Cervia –. C’è confusione e piovono telefonate che chiedono chiarimenti e rassicurazioni. Certo è che anche le prenotazioni sono molto rallentate. Iniziano ad arrivare le prime disdette e non possiamo permetterci di compromettere un mese clou come agosto, in un momento del genere. La gente, inoltre, ha paura che si ritorni ai colori delle regioni e che oltre al Green pass vengano chiusi i confini regionali. Mi auguro che si riesca a concludere senza problemi il mese di agosto perché, diversamente, un numero importante di imprese rischierebbe di chiudere definitivamente".

Un provvedimento, quello del Green pass, che ha l’obiettivo di bilanciare l’impatto delle ricadute economiche con le azioni da intraprendere per frenare l’innalzamento dei contagi. Insomma, pare che nel 2021 si corra ai ripari prima rispetto allo scorso anno. Il malcontento, però, c’è. Soprattutto quando iniziano ad arrivare le disdette.

"Sono sempre stato e sempre sarò per il rispetto delle regole, ma devo ammettere che questa volta fatico a comprenderle – sottolinea Gianni Casadei, presidente di Federalberghi Ascom Cervia –. Non capisco, ad esempio, perché dovrebbe essere più pericoloso prendere un caffè dentro un bar piuttosto che salire nell’ora di punta su una metropolitana in una grande città. Nello specifico, non comprendo perché, con l’Italia in lockdown e ancora in attesa dell’avvio della campagna vaccinale, gli hotel e le relative sale ristorante siano sempre state aperti perché ritenuti, a ragion veduta, luoghi sicuri. Mentre oggi, con il 50% della popolazione vaccinata, pare serva il Green pass per scendere a fare colazione. Allora mi viene il dubbio che il Governo abbia voluto usare le ferie degli italiani, che si concentrano soprattutto fra il 7 e il 28 agosto, come una clava. Assolvendo però sé stesso perché per accedere a scuole, ospedali e trasporto pubblico non viene richiesto nulla. Così non si fa altro che gettare ulteriore zavorra sulle partite Iva. Avrei poi un altro dubbio: siamo sicuri che la barista minorenne del ’localino’ di campagna sarà il grado di gestire gli aspetti legati alla privacy di una questione delicata come il Green pass?".

Per il momento, almeno a sentire gli albergatori cervesi, le nuove regole hanno bisogno di essere chiarite su certi aspetti applicativi, mentre i quesiti restano ancora tanti. Il Green pass, obbligatorio dal 6 agosto, comporterà necessariamente la riorganizzazione di eventi che, sino a pochi giorni fa, pareva potessero essere salvi per l’estate. Una nuova mazzata per alcuni, uno strumento necessario per altri. In attesa dell’avvio del nuovo metodo di accesso tramite Green pass, la situazione rimane tesa.