I numeri della povertà ancora in aumento

Rapporto Caritas, il direttore don Emanuele: "I cambiamenti climatici impongono riflessioni e nuove azioni per ripensare il futuro"

I numeri della povertà ancora in aumento

Il rapporto Caritas sarà presentato questa sera nel refettorio del seminario

Aumentano anche nel territorio faentino le nuove fragilità e i numeri legati alla povertà. È quanto emerge dal rapporto annuale della Caritas della Diocesi di Faenza Modigliana relativa all’anno 2023, che sarà presentato questa sera alle 20,30 nel refettorio del seminario di Faenza in via degli Insorti.

"Il titolo del rapporto di quest’anno è ’Sperare e agire con il creato. Carità generatrice di pace’. Abbiamo scelto questo titolo – sottolinea il direttore della Caritas diocesana, don Emanuele Casadio - ispirati dalle parole di papa Francesco, perché ogni

giorno di più ci rendiamo conto che tutto è interconnesso: ‘con’ il Creato, non ‘per’ o altre preposizioni che suppongo un rapporto non paritario. Come Caritas diocesana ci stiamo interrogando sul futuro. Sempre più ci si presentano calamità naturali a cui serve dare risposte diverse dal passato, puntando molto sulla prevenzione". Nel documento si evince come lo scorso anno siano state 1826 le persone incontrate dalle Caritas diocesane e parrocchiali, con un incremento del 17% rispetto al 2022. In particolare il rapporto analizza i dati in una duplice prospettiva: le persone in fuga da conflitti internazionali e da contesti di povertà globale estrema, e le situazioni di fragilità locali conseguenti alle precarietà economiche, occupazionali e relazionali, in un contesto in cui i cambiamenti climatici e l’emergenza alluvione hanno acuito le difficoltà dalla collina alla pianura. Secondo il rapporto circa il 64% delle persone che si sono trovate in difficoltà hanno fatto riferimento alle 23 Caritas parrocchiali del territorio diocesano. Spazi d’incontro quindi in grado di intercettare le situazioni di fragilità. In questi numeri incide l’alluvione del maggio scorso, un dato sottolineato attraverso i numeri delle parrocchie dei quartieri più colpiti. Globalmente negli ultimi 7 anni c’è stato un incremento del 37% delle persone incontrate, di cui il 72% sono donne. Nelle Caritas parrocchiali inoltre il 36% sono italiani, cioè più di un terzo del totale. Al contrario al Centro di Ascolto diocesano si rivolgono molte più persone di passaggio, o appena arrivate in città, in cerca di aiuto per orientarsi ed attivarsi sul territorio. Sono state 663 le persone che si sono rivolte ai centri di ascolto nel 2023, pari al 14% in più rispetto al 2022. In percentuale sono sempre di più le persone che si rivolgono al centro di ascolto per la prima volta (41%), mentre circa il 34% sono invece le persone che si sono rivolte alla Caritas da 5 o più anni, sinonimo di uno stato di povertà prolungato. Una persona su 5 è italiana, ma resta maggiore la percentuale di persone di origine straniera (circa il 76%). Dall’analisi dei bisogni invece emerge chiaramente come un quarto delle persone che si è rivolta al centro di ascolto nel 2023 lo ha fatto per problemi di natura economica per reddito insufficiente, o per totale assenza di entrate. Altre significative percentuali riguardano problemi occupazionali o il problema abitativo, crescente negli ultimi anni.

Sul tema accoglienze, nel 2023 sono state 5684 con una media di 16 persone accolte per ciascuna notte. Ottanta complessivamente sono state le persone ospitate negli alloggi della Caritas. Infine la mensa, aperta tutti i giorni dell’anno, ha erogato complessivamente 11mila pasti, circa 16 persone per ogni apertura (pranzo e cena, nda), che fanno registrare un incremento del 38% rispetto all’anno precedente. A cui si aggiungono le borse viveri distribuite, quasi 2700, raddoppiate dal 2019. Numeri molto significativi, così come le preziose attività che i circa 140 volontari hanno svolto lo scorso anno.

d.v.