Il Dante di Kobra e i segni del tempo

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Se Kobra avesse voluto le sue opere protette da una teca probabilmente avrebbe dipinto quadri e non murales. I writer sanno che le loro opere sono esposte a vento e pioggia, al rischio di danneggiamento per mano di vandali o semplicemente di ammiratori distratti. Lo mettono in conto, anzi sono consapevoli che anche questi ‘fuori programma’ contribuiscono all’evolversi della loro opera. In realtà anche i pittori antichi quando dipingevano quadri e affreschi pensavano alla patina del tempo che avrebbe investito nei secoli le loro opere e utilizzavano per questo accorgimenti particolari.

Il Dante di Kobra in via Pasolini è bello così, con i segni del tempo e dell’usura. Che dimostrano quanto la sua opera sia apprezzata e ammirata da ravennati e turisti. Alcuni giorni fa una classe di bambini in gita, a metà tra le elementari e le medie, si è messa in posa davanti a quel Dante: chi appoggiato al muro, chi stranato a terra, chi seduto mentre le maestre scattavano foto ricordo. Un’immagine piena di vitalità. Se poi i segni dell’usura dovessero diventare troppi si potrà sempre interpellare l’artista, sarebbe lui al limite a decidere se la sua opera ha bisogno di qualche piccolo ritocco o se è già perfetta così, con i segni del tempo e dell’ammirazione .