Il mistero del cannone ritrovato E poi scomparso

Probabilmente questo cannone veneziano potrebbe essere finito in mare durante la stessa battaglia che vide colare a picco anche la nave che trasportava il cannone “turco”. Ma non è nemmeno da escludere che i due cannoni si trovassero sulla stessa nave che affondò forse a causa di una falla causata dall’essere transitata sopra i ruderi della “Torre Gregoriana”, posta poco a nord, all’altezza della foce del Reno, quando questi erano appena sotto la superficie del mare. Le due bocche da fuoco furono consegnate dalla Guardia di Finanza alla Capitaneria di porto di Ravenna che all’epoca dipendeva dal Compartimento marittimo di Ancona. Di questi cannoni non si seppe più nulla fino al gennaio del 1997 quando nel Carlino appare un trafiletto, con tanto di foto, dal titolo “Cannoni in trasferta da trent’anni”, che fa sorgere in un cultore di mare e di subacquea il desiderio di andare alla ricerca del relitto da cui provengono le due bocche da fuoco, stimolato anche dal fatto che in quel periodo era stata pescata in quella zona una bellissima “ordinata” di uno scafo in legno, lunga oltre due metri, ben conservata e con ancora infissi grossi chiodi di legno.

Dopo aver consultato quanti avevano partecipato ai fortunosi ritrovamenti dei cannoni (foto), il “cultore” contatta la Direzione Marittima di Ancona per informarla delle sue ricerche e per chiedere l’autorizzazione di poter visionare i due cannoni. Un mese dopo arriva una raccomandata dalla Capitaneria di Porto di Ravenna con allegati gli estratti del “Registro dei ritrovamenti”, da cui risulta che i due cannoni, pochi anni dopo il loro recupero, erano stati inviati al Museo Storico Navale di Venezia. Purtroppo la direzione del Museo di Venezia fa sapere che a loro è pervenuto solamente un cannone, quello pescato in novembre 1967 dal Lorena che, restaurato, è esposto in una delle sue sale. Del primo cannone si sono perse le tracce. Il nostro “cultore” è sempre alla ricerca di fondi per poter effettuare una prospezione geofisica per la ricerca del relitto e si augura che vengano attivate le formalità necessarie per fare rientrare a Ravenna il cannone esposto al Museo Storico Navale di Venezia.

Franco Gàbici