Il sogno del Teatro del gusto

Il Teatro del gusto al Pedrini, ma anche un piano per recuperare Gigiolè attraverso la ricerca di finanziamenti, e il desiderio di riportare il pubblico al convento di Fognano dandogli una nuova vita come centro universitario. Sogno o realtà? Sono alcuni degli spunti emersi venerdì sera nell’incontro che hanno tenuto all’Arci di Brisighella alcuni dei soggetti – imprenditori, esponenti di associazioni, cittadini – coinvolti in quello che hanno tratteggiato come un ’Teatro del gusto’ che, spiegano, "avrebbe il Pedrini come baricentro, come già immaginato, ma costituirebbe in realtà una connotazione più ampia per l’intero territorio". Non solo quello brisighellese: "l’interlocuzione è aperta a tutti", specificano i proponenti. Un qualcosa che leghi la tradizione dell’olio Brisighello al carciofo moretto, passando per le produzioni vinicole, la ristorazione locale, e per il turismo legato ai paesaggi. Il Teatro del gusto che dovrebbe vedere la luce al Pedrini una volta che verrà restaurato sarebbe dunque solo uno dei molti luoghi in cui realizzare eventi legati al territorio. Nel corso della serata di venerdì sono molte le ipotesi messe sul tavolo. Quanto alla discussione sul convento Emiliani di Fognano, il sogno di molti sarebbe quello di portare un giorno dei corsi universitari legati all’enogastronomia nelle aule dell’Emiliani: "Non sarebbe la prima volta per quel luogo. L’Università di Pisa vi ha già tenuto eventi in passato". I due obiettivi più ambiziosi sono però legati ovviamente al teatro Pedrini, per il quale la Regione sottoscrisse un finanziamento da mezzo milione, cui il Comune ha deciso di affiancare la stessa cifra, e a Gigiolè, l’albergo e ristorante affacciato sulla piazza di Brisighella, a tu per tu con il Duomo, non più attivo ormai da decenni. "Occorrerà intercettare risorse regionali o ministeriali", è stato ribadito venerdì."Il Pnrr è forse la soluzione che Brisighella attendeva da tempo per ridare vita a uno dei luoghi più emblematici della gastronomia in Romagna. Il momento è ora".

Filippo Donati