"Il vigile tagliò le gomme" Ma mancano i filmati

Il 52enne Valgimigli è accusato di aver danneggiato l’auto di una collega. A incastrarlo ci sarebbero dei video, analizzati dai Ris, non ritrovati ieri

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Tutto si basa su quelle immagini: quelle riprese dalle telecamere che immortalerebbero l’auto dell’ex vigile faentino Gian Carlo Valgimigli passare con a bordo una persona vestita di scuro, la stessa che, affiancata da un complice, altri occhi elettronici avrebbero poi filmato intenta a chinarsi sulle quattro ruote della macchina di una collega, anche lei agente della polizia locale, ritrovate la mattina dopo squarciate. Ma prima di poter appurare realmente cosa è accaduto tra la sera del 27 marzo 2019 e la mattina del 28, occorrerà ritrovare i filmati originali di quella notte, analizzati dal Ris di Parma ma che ieri mattina in aula sono risultati mancanti.

Si è svolta infatti un’udienza del processo che vede imputato per danneggiamento l’ex vigile 52enne in concorso con un 29enne cittadino di Santo Domingo, che secondo l’accusa faceva da ’palo’ mentre Valgimigli tagliava le gomme.

Al centro della vicenda un’auto: quella di un’agente della polizia locale, ritrovata con le quattro gomme tagliate in una laterale di viale delle Ceramiche. La proprietaria del veicolo quella mattina quando arrivò al punto in cui l’aveva lasciata parcheggiata notò che sul posto c’era già una pattuglia di colleghi, tra cui lo stesso Valgimigli, che disse poi di avere appreso del danneggiamento dalla farmacia vicina. In seguito al comando furono visionate le riprese delle telecamere comunali: fu lì che un ispettore notò la somiglianza tra l’auto che il 52enne aveva comprato di recente e quella nelle immagini, compreso il fatto che due numeri di targa leggibili coincidevano.

Ieri mattina in aula – davanti al giudice Tommaso Paone, al vice procuratore onorario Adolfo Fabiani e agli avvocati della difesa Gabriele Bordoni e Ragni – hanno parlato la collega a cui sono state tagliate le gomme, un’altra agente che era con Valgimigli quella mattina, il farmacista e un militare dei Ris di Parma. "Gli ho chiesto come facesse a sapere che l’auto era lì, mentre so che la collega di solito la parcheggia altrove, e non ha risposto" ha ricordato la collega che rilevò il danneggiamento assieme al 52enne, aggiungendo poi: "Gli ho detto che c’erano le telecamere del semaforo, lui mi ha detto: ’Impossibile, non funzionavano’ ma io gli ho detto che invece funzionavano, perché qualche giorno prima avevo rilevato un incidente lì. E lui è un attimo sbiancato". Il farmacista ha invece detto di non aver chiamato lui la polizia locale quella mattina, anche se non esclude di aver accennato all’auto danneggiata mentre conversava nel bar vicino, dove erano presenti gli agenti.

Il nodo è però quello che riguarda le immagini delle telecamere, analizzate dai Ris di Parma e che, secondo la relazione di uno dei carabinieri che le ha analizzate, mostrerebbero un’auto con numerosi dettagli in comune con quella del 52enne: i file però ieri mattina non sono stati trovati.

Il processo è stato rinviato a maggio.

Sara Servadei