"Illuminazione, non si esclude un cambiamento"

Però non sarà imminente. Il sindaco: "Non possiamo correre il rischio di ritrovarci a tagliare servizi fondamentali come la salute e la cultura"

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"Con l’assestamento di bilancio abbiamo aggiunto 4,5 milioni di euro per far fronte alla crisi energetica. Ma non possiamo correre il rischio di ritrovarci a tagliare servizi fondamentali come la salute e la cultura. Dobbiamo intervenire sulla spesa, in questo caso della pubblica illuminazione. Non è escluso, ma non imminente, una modifica sul piano di riduzione che è attualmente vigente. Ci ragioniamo ogni giorno perché sappiamo che è un disagio per i cittadini". Il sindaco Michele de Pascale e la giunta potrebbero intervenire per modificare gli orari di interruzione dell’illuminazione pubblica, pur considerando due fattori: il primo è il rispetto di quanto prevede oggi la legge, il secondo è legato al bilancio comunale. La riduzione delle ore di accensione degli impianti di pubblica illuminazione, per contenere la spesa energetica, deliberata nei giorni scorsi dal Comune di Ravenna, è in vigore dalle ore 1 di lunedì 21 novembre. Il provvedimento stabilisce che gli spegnimenti avvengano dal lunedì al venerdì dall’1 alle 5; il sabato, la domenica e i festivi dalle 2.30 alle 5.

"La normativa, purtroppo, non consente di alternare lo spegnimento dei lampioni. E questa è una limitazione enorme. Sul fronte del bilancio dobbiamo agire sul contenimento della spesa, non su altri tagli a settori primari. Nessuno provoca disagi ai cittadini per passatempo, ma occorre fare i conti con la realtà" aggiunge il sindaco. Il ‘pensiero’ di de Pascale è noto: "Non credo sia meglio spegnere le luci alle 17 o alle 18 quando ancora c’è gente in giro perché potrebbero aumentare certi reati contro la persona. Di notte, è diverso. Ma capisco che anche nelle prime ore del mattino ci siano persone che vanno al lavoro, che devono prendere treni o altro. Cerchiamo di capire quale può essere il giusto compromesso. Per questo dico che le modifiche sono al vaglio, ma non imminenti".

Il sindaco confida sugli aiuti agli enti locali che dovrebbero arrivare dal Governo e, soprattutto, sul fatto che il provvedimento "è temporaneo, speriamo di poterlo modificare quanto prima, ma dipende da una crisi energetica per la quale è difficile fare previsioni, perché ha origini internazionali". Una situazione non facile, perché ci sono zone dove l’aumento dei furti nelle abitazioni viene messo in relazione con l’interruzione dell’illuminazione pubblica (Ponte Nuovo), fenomeno che trasmette paura a chi deve mettersi in strada nelle prime ore del mattino.

Su questi elementi fa perno la ‘Marcia della luce’ promossa per venerdì 2 dicembre dai gruppi consiliari di opposizione. L’evento sarà privo di simboli di partito e sarà aperto a tutti quelli che "vorranno chiedere la revisione di questa decisione, o quanto meno una negoziazione della stessa, perché gravemente colpiti in modo più o meno diretto". "Il senso di insicurezza diffuso – aggiungono i gruppi di opposizione - riguarda anche altre categorie di cittadini, in primis coloro che hanno turni di lavoro che li costringono a tornare a casa in piena notte, oppure le giovani donne, che sovente raccontano di rimanere costantemente collegate in videochiamata quando devono rincasare da sole". In una nota diffusa ieri, la Pigna chiede al prefetto di intervenire in merito ai provvedimenti dell’amministrazione comunale.

lo. tazz.