Ravenna, 23 aprile 2022 - «Non dico che non si debba fare, ma ci sono aspetti da chiarire". E sono parecchi i punti riguardanti il Jova Beach Party su cui Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna, chiede di fare luce: dall’accordo di compartecipazione tra Comune e organizzazione dei concerti (a suo dire tuttora mancante) fino agli aspetti organizzativi e ambientali. Questioni rilevanti: tra le richieste degli organizzatori al Comune ci sono, secondo quanto riferisce Ancisi, anche "la pedonalizzazione di viale Lungomare, piazza Mazzini, viale delle Nazioni e viale IV novembre" e la "modifica della circolazione su via Trieste, eventualmente riservando una corsia della carreggiata al parcheggio delle auto".
Jova Beach party a Marina di Ravenna, primo incontro
Ancisi ricostruisce l’iter del mega evento a partire dal 15 novembre, il giorno in cui "l’organizzazione del Jova Beach Party 2022 propose al Comune di Ravenna di organizzare una tappa dell’evento a Marina di Ravenna l’8 e il 9 luglio". Quattro giorni dopo la giunta "deliberò di approvare l’evento in qualità di copromotore e compartecipe". Ed è a questo punto che Ancisi segnala un’anomalia: "Questo presuppone un accordo fra le parti che a distanza di cinque mesi ancora non esiste".
L’evento , come annunciato nei giorni scorsi, catalizzerà 80mila fan a Marina di Ravenna su 33.500 metri quadrati di arenile, dalla zona davanti al circolo Anmi fino ai bagni Ulisse, Luana e Mokambo. Ancisi elenca i numerosi interventi richiesti al Comune dagli organizzatori, che a Marina si faranno sentire complessivamente dal 2 al 12 luglio per allestire e poi rimuovere palco e attrezzature.
Tra questi ci sono: "Divieto di accesso al piazzale della Marina dal 4 al 12 luglio; divieto di accessi alla diga sud nei giorni della manifestazione"; "allestimento di un’area di sosta per circa 30 bilici"; "divieto di attività ambulanti nel piazzale della Marina"; "asportazione dei pali della pubblica illuminazione nel tratto di montaggio del palcoscenico"; "un significativo quantitativo di terriccio per costruire temporaneamente una rampa atta a scavalcare il muretto di cemento tra il piazzale della Marina e la spiaggia"; "riordino e pulizia del corridoio tra gli stabilime nti balneari Luana e Mokambo"; "fruibilità di aree di parcheggio a distanza congrua dal luogo dell’evento"; "potenziamento del servizio di traghetto"; "valutazione sulla programmazione di una ’Notte bianca’ con estensione degli orari". Ma le richieste che preoccupano maggiormente sono la "pedonalizzazione di viale Lungomare, piazza Mazzini, viale delle Nazioni e viale IV novembre", e la "modifica della circolazione su via Trieste, eventualmente riservando una corsia della carreggiata al parcheggio degli autoveicoli". Misure che di fatto paralizzano Marina di Ravenna: "Per non parlare del fatto che verosimilmente agli 80mila spettatori si aggiungerà una moltitudine non pagante – dice Ancisi – che si ammasserà nella pineta protetta e nel centro abitato. E le vie di fuga? Dove sono? È un cul-de-sac".
Ancisi sottolinea anche che il concerto si svolgerà in una zona dichiarata di ’notevole interesse pubblico’ e ambientale, e torna sul tema dei tamerici, la cui rimozione temporanea rientrava a suo dire tra le richieste degli organizzatori: "Si era parlato di ripiantarli in un vivaio, ma almeno 50-60 alberi sono stati stroncati dalle radici e buttati tra i rifiuti". Ancisi chiede quindi che si parli del Jova Beach Party nelle commissioni Turismo e Ambiente del Comune, e aggiunge che "se non succederà chiederò di convocarle per iniziativa dei gruppi consigliari".