L’ostello finisce sotto la lente del Comune

Via alle verifiche amministrative sulle tariffe praticate dal Galletti Abbiosi. La replica al gestore dell’albergatore Nicola Musca

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Il Galletti Abbiosi finisce sotto la lente del Comune. Dopo l’esposto del gruppo consiliare di opposizione della Pigna, che documenti alla mano ha sollevato il caso delle tariffe da albergo stellato praticate dal gestore, il sindaco Michele de Pescale ha intenzione di andare a fondo sulla vicenda. E in automatico scatteranno gli accertamenti della polizia municipale attraverso l’ufficio di polizia commerciale e tutela del consumatore. Controlli finora mai fatti in ragione della mancanza di segnalazioni che, solitamente, arrivano dagli stessi consumatori e che le distorsioni di mercato inevitabilmente producono. Ma in questo caso, oltre agli esposti della Pigna, anche altri albergatori hanno posto la questione, lamentando la (presunta) concorrenza sleale di chi da anni apre l’ostello della gioventù (massimo 28enni ad eccezione degli accompagnatori) a persone di tutte le età e applicando tariffe maggiorate, con l’espediente di non vendere il posto letto, come la convenzione prevede, bensì la camera, e di conseguenza aumentando il costo in base alla grandezza e al pregio della stessa. Proprio su questi aspetti saranno incentrati gli accertamenti, a seguito dei quali sarà eventualmente lo Sportello unico delle attività produttive ed assumere i provvedimenti conseguenti. Intanto le dichiaraizioni del gestore Raffaele Calisesi, che ha tentato di parare l’accusa contrattaccando, parlando di ritorsioni per motivi personali, hanno prodotto le inevitabili reazioni dei destinatari. Parrebbe intenzionato ad affidarsi a una querela Maurizio Bucci, che per Calisesi sarebbe mosso da rancori di natura personale in quanto ex socio e parente.

Nicola Musca, gestore dell’hotel Mattei, è anch’egli tra i firmatari della richiesta di dimissioni di Calisesi da presidente di Federalberghi e della revoca della convenzione tra Galletti Abbiosi e il Comune. Per Calisesi Musca si sarebbe fatto "trascinare" dagli altri. Eppure sembra avere le idee chiare: "Il periodo è stato difficile per tutti, il Covid ha colpito molto il nostro settore. Ma quando è uscita la notizia che un ostello con più di 40 camere – quindi una della prime strutture ricettive della città – lo era solo di nome ma opera come un albergo, la sorpresa e l’irritazione sono state notevoli. Ora – dice – resto ancora più stupito dopo avere letto le dichiaraizoni del gestore. La legge regionale prevede che a gestire gli ostelli della gioventù siano enti religiosi, o se società di capitali come in questo caso previa convenzione col Comune. Ad ogni modo la logica non è quella di fare soldi, ma di mettere a disposizione camere di una clientela svantaggiata, per dare ai giovani l’opportunità di spostarsi per motivi di lavoro o turismo. Il gestore si difende dicendo di non avere limiti di età da rispettare, mentre sulle tariffe dovrebbe vendere il posto letto, non la camera come invece fa, altrimenti diventa un escamotage per dare servizi d’albergo a prezzi d’albergo". Riguardo al ruolo di Calisesi in Confesercenti, Musca è lapidario: "Da presidente degli albergatori dovrebbe difenderci dagli abusi, e qui siamo al limite del ridicolo. Sarebbe come se un sindacalista avesse un’azienda con operai in nero".

Lorenzo Priviato