La critica di Sos Donna "No a Miss Italia"

L’evento arriverà in piazza durante i Martedì d’estate ma l’associazione non ci sta: "Una kermesse diseducativa"

Tempesta femminista sui Martedì d’estate: la presenza in piazza del Popolo, il prossimo 26 luglio, di una selezione regionale di Miss Italia non è passata inosservata agli occhi delle attiviste di Sos Donna, andate su tutte le furie per la riproposizione di una kermesse già ripetutamente finita nel mirino di chi si batte per i diritti delle donne. "Apprendere che nel comune di Faenza – esordisce l’associazione – nella piazza principale, all’interno di una rassegna estiva rivolta a tutta cittadinanza in una serata di luglio, verrà ospitata una selezione regionale del concorso di bellezza Miss Italia ci pone un interrogativo: davvero dopo 83 anni nelle nostre piazze dobbiamo ancora assistere a questi spettacoli?". Il format di Miss Italia è sostanzialmente lo stesso da poco meno di un secolo. Anni in cui – in particolare in quelli più recenti – è mutato lo sguardo sulla figura femminile. Il microcosmo dei concorsi di bellezza è però rimasto, secondo gran parte dei movimenti femministi, fondamentalmente estraneo ai cambiamenti.

Sos Donna critica anche la scelta di portare il format nella piazza principale della città. "Davvero ancora una volta le donne devono essere ‘valutate’ in base alla loro aderenza a canoni estetici prestabiliti dagli uomini? – prosegue Sos Donna –. Devono essere ancora giudicate in base ai centimetri, se consoni o no a canoni di bellezza? Non è forse anche questa ‘kermesse’ diseducativa nei confronti dei più giovani?". Il riferimento è anche all’esplosione di disturbi alimentari fra le giovanissime riscontrato negli ultimi due anni, aumentati ancora di più durante la pandemia. Sos Donna quindi rivolge una domanda agli organizzatori della rassegna estiva e agli amministratori: "Davvero la città ha bisogno di tutto questo?".

Filippo Donati