La mappa degli incentivi . Tari e Imu per il 2024

Possono arrivare fino al 200 % del dovuto per le attività più direttamente colpite dalle conseguenze dell’alluvione del maggio dello scorso anno.

La mappa degli incentivi . Tari e Imu per il 2024

Incentivi per la Tari, la tassa sui rifiuti

Viaggiano fino al 200% del totale dovuto nel 2024 gli incentivi Tari che il Comune di Faenza ha deciso di dedicare alle attività più direttamente colpite dalle conseguenze dell’alluvione del 2023. Il ‘cratere’ di chi ha subito in qualche modo danni direttamente o indirettamente dovuti all’alluvionale, come noto, è immenso, allargandosi dall’ingresso est della città, in via Forlivese, fino alla piazza, a ovest. La parte economicamente più massacrata è però a quanto parte ben localizzata con l’area di piazza Lanzoni, subito a est del Ponte delle Grazie – messa in crisi dall’alluvione, dalla chiusura del ponte e poi dal cantiere per la realizzazione del Panel Bridge – cui sono stati riservati contributi pari al 200% della Tari dovuta per l’anno 2024.

Il contributo scende al 60% di quanto dovuto nel 2024 per tre tipi di imprese: quelle alluvionate, quelle che hanno aperto o apriranno a Faenza nel 2024, e quelle inaugurate dopo il 26 maggio 2023. Il contributo diminuisce al 50% di quanto dovuto nel 2024 per tutte le imprese con sede in corso Europa, via Forlivese e nelle vie limitrofe, quelle insomma più direttamente colpite dalla chiusura del Ponte delle Grazie. Di diversa natura il sostegno garantito invece alle edicole, ciascuna delle quali potrà accedere a un contributo di duemila euro per il 2024, condizionato alla dimostrazione del minor fatturato dell’anno 2023 (condizione pressoché generalizzata negli esercizi commerciali di quel tipo), come forma di sostegno a un settore che subisce in maniera diretta la crisi dell’editoria. La platea di chi riceverà incentivi è decisamente vasta: l’impressione è che i contributi siano insomma una doppia scialuppa di salvataggio, diretta conseguenza dei danni dell’alluvione ma anche della contrazione dei consumi dei cittadini dovuta all’aumento vertiginoso del costo della vita, che sta letteralmente piegando le attività commerciali.

Parimenti sono infatti previsti contributi commisurati all’Imu: nello specifico, potranno richiederli i proprietari di unità immobiliari ad uso commerciale o artigianale che mettano i loro locali a disposizione per almeno tre mesi, nel 2024, a imprese artigianali e commerciali, per consentire la partenza di nuove attività. Il contributo si estende anche a chi aveva già concesso in affitto i propri locali, ad imprese artigianali o commerciali ancora attive, dopo il 16 maggio 2023, e a quei proprietari di locali alluvionati che mettano a disposizione i loro ambienti, a imprese a loro volta alluvionate, per almeno tre mesi del 2024.

Filippo Donati