La mostra femminista indigna i fedeli

Inaugurazione movimentata per l’esposizione ’Pelosa’: un gruppo di persone in processione la vede e chiama la polizia locale

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Momenti di bagarre l’altro ieri sera alla mostra ’Pelosa’, organizzata da Fatti d’arte negli spazi espositivi del Fontanone, al termine di viale Stradone. La collettiva, focalizzata ’Sull’istinto e la protezione’, parte della rassegna estiva di Fatti d’arte, vede esporre le artiste Arianna Zama, Ilaria Minelli, Camilla Carroli e Laura Rambelli, chiamate a confrontarsi sui temi dell’empowerment femminile e, più nello specifico, "del pelo come elemento ancestrale di un’identità umana la cui animalità è ancora presente, a volte celata, a volte visibile". In sintesi, l’esposizione tratta di alcuni temi femministi molto dibattuti e sentiti. Laura Rambelli in particolare è l’autrice dell’installazione ‘Pelo Pudico’, posizionata al centro della rotonda davanti al Fontanone, che vede esposti alcuni indumenti intimi femminili popolati da una ’flora’ rigogliosa. Il caso però ha voluto che proprio lì sotto, nelle ore serali di giovedì, si sia trovata a transitare una processione religiosa i cui partecipanti hanno evidentemente trovato azzardata la trattazione di simili argomenti, al punto da essersi rivolti alle forze dell’ordine.

Sul luogo dell’inaugurazione è dunque intervenuta la polizia locale, con grande irritazione degli artisti e dei collettivi femministi che si trovavano lì. Gli organizzatori della mostra non si aspettavano di arrivare a tanto, e questo ha creato qualche malumore.

Il parapiglia fortunatamente è stato evitato: prima che la situazione potesse degenerare gli organizzatori della mostra hanno infatti esibito tutti i documenti necessari, dimostrando di essere in regola con ogni permesso. A quel punto gli animi, comprensibilmente incolleriti, si sono calmati, e la serata è potuta continuare. "L’intento della mostra e dell’installazione non era quello di provocare – precisa la direttrice artistica Veronica Bassani –, bensì quello di avviare un ragionamento sulla parte più naturale, animale e se vogliamo ancestrale e primitiva di alcuni elementi della realtà femminile, diventati col tempo veri e propri tabù. Quanto accaduto conferma che costituenti fisiologici dell’essere femminile sono ancora impronunciabili".

La mostra rimarrà visibile fino al 30 giugno: il giovedì sera, nei weekend dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30, oppure su prenotazione.

Filippo Donati