"La scuola d’infanzia è un servizio essenziale"

Il sindaco Ranalli dopo la turbolenta riunione: "Il PNRR impone tempi stretti e ci siamo concentrati molto sul realizzare un progetto di qualità"

"La scuola  d’infanzia è un servizio essenziale"

"La scuola d’infanzia è un servizio essenziale"

Il progetto della nuova scuola dell’infanzia da realizzare nell’area verde di Largo Corelli ha scaldato gli animi della consulta di Lugo Nord. Il dibattito avvenuto nei giorni scorsi durante la riunione in cui il progetto è stato presentato è terminato con un duello verbale fra quanti hanno definito il sindaco Davide Ranalli un "Bolsonaro dell’Ammazzonia" per via del taglio di alberi previsto per fare spazio alla struttura ed il primo cittadino stesso che ha risposto alla platea usando una terminologia, quella di "fascisti eversivi", non tollerata dai più. Ed è proprio il sindaco, ora, a voler chiarire. Sindaco in cosa è innovativa la nuova scuola dell’infanzia ’La Filastrocca’?

"Nella concezione architettonica, nei materiali, nella sua autosufficienza energetica ma, soprattutto, per l’armonia che ci sarà tra lo spazio fisico e la funzione pedagogica. Non a caso quando l’abbiamo mostrato alle insegnanti c’è stata generale approvazione. Un progetto sostenibile e bello. Un regalo per i nostri bambini. Per il nostro futuro.

L’abbattimento degli alberi di Largo Corelli per fare spazio alla nuova struttura è realmente necessario?

"Sì. Continuare a tergiversare su questo tema significherebbe sottrarre tempo utile a realizzare un intervento necessario. Quel tempo usiamolo per definire un progetto di riqualificazione dell’area ex Tamburello magari, con il contributo fattivo delle cittadine e dei cittadini". La scelta di tagliare alberi sani a suo parere è in linea con le direttive dell’Unione? Ad esempio a Bagnacavallo non si tagliano dei pini nonostante le radici abbiano creato degli avvallamenti mentre a Lugo si tagliano alberi sani. Qual è la ratio in tutto questo?

"Stiamo parlando di cose diverse. Quegli alberi verranno abbattuti per fare spazio ad una scuola dell’infanzia e saranno ripiantati. Non stiamo parlando di una struttura commerciale, non un parcheggio, non una strada ma una scuola che significa un servizio essenziale per le famiglie e che ci permetterà di realizzare un polo 0-6 con il vicino nido Corelli, una delle pre- condizioni PNRR".

Ai cittadini che hanno lamentato una comunicazione carente perché sono venuti a conoscenza del progetto soltanto quando questo era già stato approvato, cosa risponde? "Che avremmo potuto fare meglio anche se non era certo un progetto clandestino. Lo abbiamo detto con grande chiarezza all’assemblea. Il PNRR impone tempi stretti e ci siamo concentrati molto sul realizzare un progetto di qualità: forse questo è andato a discapito della comunicazione. Governare significa ammettere gli errori e fare meglio. Sono, tuttavia, felice per il risultato".

Come ritiene dovrebbe essere il rapporto tra amministrazione e cittadini? "

Il rapporto deve basarsi sul principio cardine della democrazia che presuppone un patto fiduciario che avviene nel momento del voto sulla base di un programma di mandato e una nuova scuola a Lugo Nord era nel nostro programma. Detto questo, ritengo che il rapporto fra amministrazione e gente stia conoscendo un processo di crisi della rappresentanza. I social e la destrutturazione dei partiti organizzati ha cambiato il modo di dialogare fra cittadini ed istituzioni. Ormai le assemblee pubbliche, sempre meno partecipate, diventano luoghi in cui si esprimono singoli protagonismi o si trasformano in sfogatoi. Alla fine, tanto, tocca a chi governa assumersi le responsabilità di decidere".

In conclusione, come chiudiamo la vicenda del "Bolsonaro contro fascisti eversivi"?

" La vicenda è chiusa. Ho speso larga parte della mia breve vita per affermare principi di democrazia, di libertà, di lotta alla diseguaglianze. Essere accostato a chi organizza manifestazioni contro la legittimità del popolo brasiliano non lo accetto. Fortunatamente ho ancora la capacità di indignarmi e di reagire".

Monia Savioli