La strega di Chiara Tagliaferri e la ‘febbre’ di Jonathan Bazzi

Doppio incontro (ore 18 e 21) dello ScrittuRa Festival al chiostro della biblioteca. Taroni a Bagnacavallo

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La seconda giornata di ScrittuRa festival si svolge a Bagnacavallo, al chiostro della Biblioteca Taroni. Si inizia alle 18 con Chiara Tagliaferri, autrice di podcast cult come “Morgana” realizzato con Michela Murgia, in cui esplora le figure femminili contro, e “Les diaboliques” esce in questi giorni con il suo primo romanzo “Strega comanda colore” (Mondadori) di cui parlerà in dialogo con Gianni Gozzoli. Tutto comincia nella provincia più dimenticata della Bassa Padana, dove una nonna feroce tiene in scacco la famiglia a colpi di umiliazioni e crudeltà. Il denaro per lei è potere, e il potere è controllo.

La nipote, protagonista di questa storia, a cinque anni dice a sua madre: "Quando la nonna Viviana muore ballerò sulla sua tomba con delle scarpe rosse". La madre si sente in colpa: "Come ti ho passato tutto questo? Dal sangue?". Due battute che sono l’esempio dello stile che incendia la pagina. Il sound di un esordio infuocato dai colori cangianti della cattiveria, per cui Chiara Tagliaferri ha orecchio assoluto. E il talento letterario di riprodurla attraverso personaggi femminili memorabili: la nonna, la madre, la sorella, se stessa.

Alle 21 sempre al chiostro della biblioteca Taroni sarà ospite Jonathan Bazzi, reduce dal grande successo di “Febbre” (Fandango), che presto diventerà una serie tv, torna ora con “Corpi minori” (Mondadori) di cui parlerà in dialogo con Stefano Bon.

I corpi minori sono corpi celesti di dimensioni ridotte: asteroidi, meteore, comete, ma in questo romanzo “minori” sono tutti i corpi osservati sotto la lente del desiderio. Desiderio che fa gravitare i personaggi attorno ai sogni e alle ambizioni di una vita, o solo di una stagione. Come accade al protagonista, che all’inizio della storia ha vent’anni, più di un talento ma poca perseveranza. Di una cosa però è sicuro, vuole andarsene da Rozzano, percorrere in senso inverso i tre chilometri e mezzo di via dei Missaglia, lasciarsi alle spalle l’insignificanza e la marginalità e appartenere per sempre alla città, dove spera di trovare anche l’amore, che sin dall’adolescenza insegue senza fortuna, invaghendosi di ragazzi tanto belli quanto sfuggenti. In una Milano ibrida e violenta, grottesca e straripante il protagonista dovrà fare i conti con le derive del desiderio, provando a capire quale sia il suo posto nell’ordine geografico ed emotivo di questi anni irradiati di cortocircuiti tra reale e virtuale, tra immagine ed esperienza incarnata.