
Lido di Dante: "Non è un disastro e neppure un paradiso. Ma bisogna intervenire"
Il vicesindaco Eugenio Fusignani interviene sulle polemiche che hanno coinvolto Lido di Dante, ricordando un progetto che lui stesso presentò nel 2011, quando era assessore ai parchi della Provincia, per la gestione dell’area naturalistica tra Lido di Classe e Lido di Dante, in particolare la spiaggia.
"Le posizioni che sono già state espresse su Lido di Dante – spiega il vicesindaco – non danno le dimensioni esatte del problema: la località non è un disastro, come l’hanno descritta alcuni, e neanche il luogo migliore del mondo, come hanno detto invece altri. Ci sono problematiche legate al comportamento non consono di alcune persone e già molto è stato fatto con le ordinanze e i controlli. Credo che la proposta che feci a suo tempo, da assessore, di una gestione fruibile e controllata dell’area, come accade in altre zone simili in tutta Europa, darebbe i suoi frutti".
L’idea di Fusignani è quella di creare una sorta di delimitazione attorno alla spiaggia utilizzata dai naturisti, con un ingresso a pagamento simbolico. "Penso a 1 o al massimo 2 euro – prosegue – e il denaro potrebbe essere reinvestito in ulteriori azioni di tutela ambientale. La gestione dell’area potrebbe essere affidata a una cooperativa sociale". All’epoca Fusignani proponeva anche di interdire l’accesso alla pineta retrostante, spesso teatro di episodi spiacevoli. "I controlli da soli – prosegue il vicesindaco – possono non bastare mentre la proposta di allora, ovviamente attualizzata, potrebbe essere una soluzione. Un impianto, per altro, molto apprezzato dai naturisti e da gran parte dei cittadini". Tutto questo, sottolinea il vicesindaco, "sempre confrontandoci con i Carabinieri per la Biodiversità".
Si tratta tra l’altro di un’area naturalistica di pregio che, assicura Fusignani, va preservata. "Per il suo valore – spiega – e anche perché se dovesse sparire per cause naturali, per l’avanzamento del mare, non sarebbe sostituibile".
Le polemiche sulla località erano scaturite da alcune dichiarazioni del presidente della Pro Loco locale che aveva denunciato degrado, prostituzione e spaccio nella zona di via Catone, chiedendo di intervenire con una sbarra che ne impedisse il passaggio. Immediata era stata la risposta del presidente cittadino che aveva invece difeso la località.
"Non c’è dubbio – conclude Eugenio Fusignani – che in ogni modo quella è un’area nei confronti della quale vigileremo e staremo molto attenti".