FILIPPO DONATI
Cronaca

L’iniziativa Non Mollo 2024. Donazione all’ospedale

Nuove attrezzature all’Unità Operativa di chirurgia multidisciplinare

Nuove attrezzature all’Unità Operativa di chirurgia multidisciplinare

Nuove attrezzature all’Unità Operativa di chirurgia multidisciplinare

I proventi della raccolta fondi organizzata in occasione della manifestazione ‘Non mollo’ consentiranno all’ospedale di acquistare cinque preziose apparecchiature per il benessere dei pazienti. "Ringraziamo gli organizzatori e tutti coloro che hanno reso possibile quell’evento – commentano all’unisono il direttore del nosocomio faentino Davide Tellarini, la direttrice del distretto Donatina Cilla e la coordinatrice infermieristica Anna Lusa –. La donazione (il totale ammonta a un po’ più di 5100 euro, ndr) consentiranno l’acquisto di un nuovo sollevamalati e di cinque pulsossimetri". Il sollevamalati, in particolare, andrà a sostituire quello attualmente in servizio, "che ha ormai ventiquattro anni – fa notare Maria Chiara Prudentino per il coordinamento infermieristico – e che quindi tende ad avere di tanto in tanto della defaillance. Ringrazio dunque tutti a nome di infermieri e operatori sociosanitari". I pulsossimetri serviranno per monitorare l’ossigenazione del sangue e la frequenza cardiaca: "Strumenti utili in particolare per chi rientra dalla sala operatoria, e ha bisogno di un controllo costante ma non intensivo".

La chirurgia, infatti, come spiega il primario Davide Cavaliere, "non si esaurisce nel momento dell’operazione: ci sono un prima, un dopo e un durante, altrettanto importanti rispetto alla fase più strettamente chirurgica". Presente alla cerimonia di donazione anche il responsabile della struttura semplice di Urologia, Remigio Pernetti: "Un investimento sulla sanità è un investimento sul futuro di una città, sul suo benessere". La dirigenza dell’ospedale ha ribadito come il sollevamalati in particolare garantirà una maggiore sicurezza non solo ai pazienti, ma anche al personale infermieristico e sociosanitario in servizio presso l’ospedale. La manifestazione ‘Non mollo’, che al parco Tassinari ha unito il Rione Verde a varie realtà della ristorazione e dell’associazionismo, è giunta nel 2024 al suo secondo anno di vita: mentre nel 2023 fu organizzata come evento con cui la città tentava di riprendersi dopo l’alluvione di pochi mesi prima, l’anno scorso gli organizzatori hanno deciso di mettere l’ospedale al centro della loro raccolta fondi, il quale per una casualità è anche l’edificio più rilevante fra quelli che sorgono all’interno del quarto di città che ricade sotto le insegne del rione Verde. Fu il vescovo Cantoni – si era allora ai tempi dello Stato pontificio – a volere l’ospedale al posto di quella che era la rocca cittadina: ecco il motivo per cui ancora oggi il nosocomio ingloba un lungo tratto delle antiche mura. Terminato nel 1763, si presentò come una struttura talmente avveniristica da essere rimasto sostanzialmente immutato nella sua parte storica, poi allargatasi con nuovi corpi di fabbrica: oggi è l’unico ospedale romagnolo a sorgere all’interno del centro storico, il solo, insieme a quello di Riccione, ospitato in una struttura monumentale.