Locali, suolo pubblico e agevolazioni

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È evidente che l’aumento delle bollette dell’energia elettrica e del gas non ha aiutato le attività già provate dalle chiusure dovute alla pandemia. Per questo è stata introdotta la possibilità di sottoscrivere concessioni, a partire dal 2023, di occupazioni del suolo pubblico lunghe cinque anni, e questo consentirà di aggirare lungaggini burocratiche e perdite di tempo. Ma soprattutto è stato deciso di mantenere i tavolini all’esterno anche laddove, prima della pandemia, non era consentito. Le maglie dopo il Covid si sono allargate per consentire alle attività in difficoltà di aumentare all’esterno i tavoli e quindi i coperti. In alcuni casi il suolo pubblico è stato concesso per la prima volta. Le condizioni meteorologiche hanno aiutato, solo da questo punto di vista, perché ancora oggi, a fine ottobre, tutti i locali continuano a lavorare anche all’esterno. Chiedere di continuare a mantenere gratuita l’occupazione del suolo pubblico anche per i prossimi anni è però forse eccessivo, a mio parere. Nel senso che le difficoltà stanno colpendo tutti e bisogna ripristinare un certo equilibrio. Non significa che non si debba intervenire anche sul problema dei rincari energetici, ma con provvedimenti mirati che non hanno niente a che vedere con l’occupazione del suolo pubblico.