Lorenzo Forte morì dopo il volo nel canale: ora la famiglia denuncia

Nel punto dove avvenne l’incidente del diciassettenne un anno fa manca il guardrail. "Ci fosse stato sarebbe ancora vivo. Lì altre auto sono uscite di strada. È troppo pericoloso"

I parenti di Lorenzo Forte

I parenti di Lorenzo Forte

Ravenna, 20 gennaio 2021 - È passato poco più di un anno dal giorno in cui Lorenzo Forte, 17 anni, ha perso la vita sulla sua minicar nello scolo Cupa che corre accanto a viale Nullo Baldini a Milano Marittima. Era il 14 gennaio quando l’auto del giovane finì fuori strada in via Nullo Baldini e cadde nel canale, ribaltandosi. Subito dopo l’incidente la famiglia lanciò una raccolta fondi con l’obiettivo di finanziare un guard rail per quel punto della via Nullo Baldini, che a differenza dei tratti successivi è sprovvisto di protezione: "Se ci fosse stato un guardrail oggi Lorenzo sarebbe ancora vivo" hanno sempre detto i genitori e i fratelli. Ma il dialogo con il Comune non ha portato agli esiti sperati, e così i fondi raccolti sono stati donati in beneficenza e la famiglia ha sporto denuncia per omicidio colposo.

"La questione è penale – spiega l’avvocato della famiglia, Antonello Natale – e abbiamo presentato denuncia alla Procura della Repubblica di Ravenna. Le indagini sono tuttora in corso, c’è stata una consulenza e siamo in attesa di vedere l’esito. È veramente assurdo che questo ragazzo sia morto in quella strada, i famigliari ci tengono a fare quest’azione non solo per giustizia, ma anche per evitare che possa accadere anche ad altri quello che è successo a lui". Nel frattempo la famiglia spiega di aver donato a un’associazione di Rimini, ‘Crescere insieme’, la somma devoluta da tanti in ricordo di Lorenzo: in totale sono oltre 4500 euro.

"Tanti hanno contribuito e si sono interessati, Lorenzo era conosciuto – dice la famiglia – e il dispiacere è dato anche dal modo con cui è successo tutto. In quel punto manca la protezione, perché? Più avanti c’è, perché lì no? In quel punto è successo altre volte che auto sbandassero, almeno quattro sono finite nel canale in quel punto nel corso degli anni". La famiglia spiega anche che il tentativo di dialogo col Comune è naufragato: "Abbiamo parlato col sindaco, ha detto che avrebbero fatto il possibile ma non è stato così. Anzi, dal Comune nessuno si è più rifatto sentire. Sarebbe bastata una sbarra a protezione di quel tratto, per noi una sorta di rivincita dopo quello che è successo a Lorenzo. E la cosa avrebbe dovuto essere immediata: nel giro di qualche mese. Invece tutto è stato rimandato a chissà quando. Allora abbiamo preferito dare quei fondi a un’associazione che aiuta i ragazzi disabili, che ci ha assicurato subito come sarebbero stati usati. Ci è sembrato più giusto".

Dal Comune spiegano che, benché la strada sia provinciale, i primi metri in uscita da Milano Marittima sono di competenza del Comune, e sono proprio quelli in cui il 17enne è uscito di strada. "Mi affido al parere tecnico, che dimostra la regolarità della strada – dice il sindaco di Cervia Massimo Medri –. Il dialogo con la famiglia c’è stata, noi abbiamo detto che li avremmo aggiornati anche rispetto agli interventi che si potevano fare in futuro rispetto anche alla nuova organizzazione di tutta quell’area, che è in previsione per i prossimi mesi. È un progetto che era già definito anche prima e di cui renderemo noti i particolari nel momento in cui saremo autorizzati".