Ravenna, la petizione del menestrello di via Diaz, "fatemi suonare con l'amplificazione"

Werther Bartoletti ha già raccolto 200 firme

Ravenna, la petizione del menestrello di via Diaz, "fatemi suonare con l'amplificazione"

Ravenna, la petizione del menestrello di via Diaz, "fatemi suonare con l'amplificazione"

Ravenna, 11 febbraio 2018 - In una sola mattinata ha già raccolto duecento firme, ma gliene servono almeno 350 – come richiesto dalla normativa – per presentare una petizione contro il regolamento comunale per l’esercizio dello spettacolo di strada in vigore dal 12 gennaio 2012, al fine di introdurre l’uso di una piccola amplificazione per potersi esibire al meglio. Questo è l’obiettivo dell’artista di strada ravennate Werther Bartoletti, che proprio venerdì mattina ha ricevuto una diffida dai vigili urbani per aver utilizzato il microfono. «Era solo una delle tre volte che l’ho utilizzato», specifica. Diffida che nei mesi scorsi era arrivata anche a carico di Lorenzo Bask, coinvolto nell’iniziativa. 

«A Bologna si suona con gli amplificatori – afferma Bartoletti –, a Rimini addirittura non serve il permesso e si può suonare amplificati spostandosi ogni ora. Ogni tanto anch’io mi sposto in altre città, ma chiaramente questo ha dei costi difficili da sostenere. Chiedo solo di poter lavorare perché ho 46 anni, un affitto da pagare in casa popolare e due figli da aiutare». Loquace ed espansivo, Bartoletti ama raccontare la sua storia anche se nelle sue parole traspaiono un misto di rabbia e amarezza.

Sin da giovanissimo lavora come lattoniere, poi un giorno a trent’anni si trova disoccupato. Non sapendo dove sbattere la testa e rifiutando l’idea di trasferirsi in Svizzera dove aveva trovato opportunità, decide di ‘arrotondare’ suonando la chitarra in strada, sua grande passione. «Per i primi sei anni dal 2000 al 2006 – ricorda –, mi sono ritrovato spesso a suonare nei posti più impensati, un po’ come un barbone… I vigili mi facevano spostare di continuo e non ho mai avuto di che dire. Poi la mia professione è stata regolamentata, ho preso la licenza e ho cominciato a esercitare l’attività di artista di strada in via Cairoli. Due ore di musica al giorno e la gente si divertiva. Ma nel 2012, tre vigili in borghese mi avvisano che non posso più suonare ‘amplificato’ in strada a causa dell’entrata in vigore del nuovo regolamento. Scopro inoltre che qualcuno ha presentato una petizione per mandarmi via, e mi sposto in via Diaz, costretto a non usare più il mio piccolo Cube Street che produce meno di dieci decibel. Questo significa sgolarsi per farsi sentire e guadagnare molto di meno: circa 7-10 euro a esibizione anziché 40-50, cifra che mi garantirebbe una vita decente. D’altra parte, chiedere a un musicista di non usare microfono è un po’ come chiedere a un clown di esibirsi nudo piuttosto che con abiti colorati». 

Cosa chiede Werther, il menestrello? «Un aiuto dalla mia città – conclude l’artista che, anni fa, ha partecipato ai Buskers a Ferrara con Lucio Dalla –. Già lo scorso anno, l’assessore Giacomo Costantini aveva promesso di introdurre una piccola amplificazione ma poi non si è più saputo nulla. Con i vigili ho cercato di essere sempre collaborativo, ma mi sono persino preso una denuncia quando ho segnalato degli elemosinatori molesti, gli unici che la fanno da padrone in centro storico. Ora la mia pazienza è finita. Voglio solo difendere il diritto al lavoro di chi fa questa professione». Già oggi, così ha promesso, tornerà a suonare col microfono, consapevole di rischiare la multa.