Mensa Amica 15 anni al servizio dei bisognosi

La presidente Berlati: "Richieste in aumento. Quest’anno abbiamo servito quasi 20mila pasti"

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Mensa Amica compie 15 anni, un traguardo importante per una realtà che negli anni è cresciuta. Diventato un punto di riferimento cervese per fornire pasti caldi a chi ha bisogno, negli tempo la mensa ha dovuto rispondere – purtroppo – ai numeri sempre più alti di persone in condizione di povertà tale da non avere i soldi per acquistare cibo, abiti dignitosi o avere un luogo in cui lavarsi. La presidente dell’associazione ‘Un posto a tavola’ che gestisce Mensa Amica è Silvia Elena Berlati.

Presidente Berlati, come è iniziato tutto?

"L’idea di una mensa è nata nel consiglio di ‘Cervia Buona’ di cui facevo parte. Molte persone chiedevano denaro per potere mangiare almeno un panino e così, piano piano, l’idea ha preso forma. Il 13 maggio 2004 è stata costituita l’associazione ‘Un posto a tavola’. I soci fondatori sono stati: Massimo Medri, Silvano Carboni, Mario Bocchini, Pietro Dal Pozzo, Bruno Masini, Monica Bedeschi e Andrea Corsini. La sede venne individuata presso i locali del dopolavoro delle Ferrovie dello Stato dati in comodato gratuito al Comune a patto che venissero utilizzati per uno scopo sociale. Ci sono voluti tre anni per poter predisporre l’accesso al di fuori della stazione e, finalmente, il 27 ottobre abbiamo inaugurato la mensa e il 29 siamo partiti con il servizio".

Quante persone chiedeno aiuto?

"Nel 2007 582 pasti, nel 2008 erano diventati 9968. Nel 2022 abbiamo fornito 19626 pasti, 15744 sportine e 938 docce. Numeri alti"

C’è imbarazzo nel chiedere aiuto?

"Imbarazzo forse no, ma diversi utenti, quando possono fare qualcosa per aiutarci, sono contenti. Rendersi utili rende il ricevere più dignitoso".

Negli anni sono aumentate anche le persone, enti e aziende che vi sostengono?

"Sin da subito la nostra associazione è stata vista con simpatia da tante persone. Abbiamo sempre cercato di essere il più trasparenti possibile, invitando tutti a venire a trovarci e rendersi conto di persona del servizio che offriamo. Siamo una bella squadra di volontari, siamo affiatati, ci sopportiamo e supportiamo. Non dico sia tutto semplice, non lo è, ma la condivisione di un progetto ci unisce. Gli aiuti arrivano da tante realtà del nostro territorio: bagnini, albergatori, imprenditori, negozianti, magazzini all’ingrosso, supermercati, altre associazioni, movimenti di persone. Negli anni abbiamo creato una fitta rete di collaborazione che le realtà che, come noi, assistono i più deboli".

Progetti per il 2023?

"I sogni nel cassetto sono tanti. Da diversi anni vorremmo realizzare il sogno di Mensa ed Emporio insieme. Con la creazione di ‘Cervia Social Food’ la strada l’abbiamo imboccata, anzi, il progetto si è arricchito di altre idee e, soprattutto, del valore aggiunto del coinvolgimento dei ragazzi della San Vitale. Un passo per volta. La prima spesa vedrà l’acquisto di celle frigorifere perché quelle che erano in Emporio, dopo il trasloco forzato da Montaletto, non sono più state utilizzabili. Anche se a volte è faticoso mai smettere di sognare".

Ilaria Bedeschi