Mercato auto 2020: così male solo con la crisi del 2014

In un anno immatricolate meno di diecimila vetture, sfiorando vecchi record negativi. Tra i marchi preferiti, Volkswagen e Fiat

Mercato dell'auto in difficoltà (foto d'archivio Ansa)

Mercato dell'auto in difficoltà (foto d'archivio Ansa)

Ravenna, 6 febbraio 2021 - È un segno negativo particolarmente pesante – benché atteso – quello con cui il mercato dell’auto ha chiuso il 2020. La pandemia e il lockdown hanno condizionato pesantemente uno degli indicatori principali dello stato dell’economia mondiale. I mesi di marzo e aprile sono stati disastrosi. In Europa, le immatricolazioni di autovetture (11,9 milioni nell’intero 2020), hanno segnato una perdita di circa 3,8 milioni di unità rispetto al 2019, con un calo del 24,3%. Il mercato Italia, che ha chiuso il 2020 con un -27,9%, si discosta in negativo di quasi 4 punti dal mercato Europa.

L’Emilia Romagna invece sale a -26,2%, mentre la nostra provincia, pur restando sopra la media europea, è comunque in controtendenza rispetto al mercato nazionale, avendo fatto registrare ‘solo’ un -25,7%. I dati del 2020 suggeriscono diverse riflessioni. La prima. Con 9.653 immatricolazioni, la provincia di Ravenna è scesa sotto la soglia delle cinque cifre, tornando ai livelli della crisi del 2014, quando il dato – il peggiore di sempre dal 1990 – si fermò a quota 9.412. Nell’analisi per ‘marchi’, per il secondo anno consecutivo, nel nostro territorio, Fiat non è più in cima alla classifica delle preferenze dei ravennati, superata ancora al fotofinish da Volkswagen, che perde ‘solo’ il 23,8% rispetto al 2019. La casa di Wolfsburg e quella di Torino, conservano comunque ciascuna una quota di mercato stabile, quantificata nel 10%. Al terzo posto della classifica, nonostante un significativo -36,6%, resta Peugeot, davanti a Ford e alla sorpresa Renault, l’unica col segno ‘più’ fra le prime 23. Toyota, Volvo e Nissan hanno perso una considerevole quota di mercato, mentre il ‘lusso’ ha piazzato performance di assoluto rilievo.

Le immatricolazioni dei marchi di prestigio costituiscono un importante indicatore di benessere, soprattutto quando le Ferrari vendute passano dalle 3 del 2019 alle 4 del 2020, senza dimenticare le Porsche, passate da 26 a 29. Solo il numero delle Lamborghini (da 3 a 2) è calato, al netto però del crollo delle Jaguar (da 64 a 43). Un discorso a parte merita Tesla, ovvero l’elettrico. Nella nostra provincia, le auto ad alimentazione elettrica e ibrida (elettrico-benzina o elettrico-gasolio) rappresentano circa l’1% del circolante. Nel Ravennate, la casa californiana di Elon Musk – nonostante una quota di mercato assolutamente poco significativa – ha comunque piazzato percentualmente l’incremento più vistoso (+228,6%), passando dalle 7 immatricolazioni del 2019 alle 23 del 2020. C’è poi da affrontare il tema delle prospettive. Il mercato dell’auto stenta infatti a decollare.

A livello nazionale, il mese di gennaio 2021 ha fatto registrare un calo del 14% delle immatricolazioni rispetto al gennaio 2020. Il dato è sovrapponibile col -13,7% della provincia di Ravenna, ma è decisamente peggiore rispetto al -7,8% del dato regionale. È vero che il mese di gennaio è stato penalizzato da 2 giorni lavorativi in meno, ma ancor più è stato frenato dalle limitazioni dell’emergenza da Covid-19 e dall’apertura tardiva del portale per la richiesta degli incentivi. A compensare parzialmente l’inizio d’anno in salita c’è infatti l’avvio degli incentivi previsto dall’emendamento alla Legge di Bilancio.