Mercoledì lo sbarco. Arriva un’altra nave: “Ma perché un porto così lontano?”

La Geo Barents, di Medici senza frontiere, arriverà al terminal crociere. A bordo 57 migranti del Bangladesh, Egitto, Etiopia, Eritrea e Pakistan . .

Avevano chiesto un porto più vicino, anche considerato il meteo in peggioramento. Ma - come spiegato dalla ong - "non abbiamo ricevuto alcuna risposta”. E così serviranno alcuni giorni per raggiungere Ravenna: e "sia i sopravvissuti sia l’equipaggio saranno sottoposti a una difficile navigazione". Di fatto, arriverà proprio al nostro porto la nave ong di Medici senza frontiere ‘Geo Barents’ con 57 migranti a bordo di cui 11 minori non accompagnati e 46 uomini. La nave è attesa per mercoledì verso le 12. Le nazionalità dei migranti a bordo sono Bangladesh, Sudan del Nord, Egitto, Etiopia, Eritrea e Pakistan.

Un’altra nave di migranti a Ravenna: "Ma perché un porto così lontano?"
Un’altra nave di migranti a Ravenna: "Ma perché un porto così lontano?"

Le operazioni di sbarco - secondo quanto emerso nella riunione tenutasi di ieri in Prefettura - si svolgeranno alla banchina del terminal crociere di Porto Corsini. Inoltre, d’intesa con il Comune, è stato deciso di svolgere le operazioni sanitarie e di polizia al Pala de André: domani vi si terrà un sopralluogo per valutare gli aspetti logistici e organizzativi delle attività.

Si tratta del sesto sbarco per Ravenna: il primo risale al 31 dicembre scorso. E come già accaduto altre volte, anche stavolta la distanza dalla nave al porto romagnolo, ha alimentato polemiche. I migranti sono stati soccorsi in zona Sar maltese. Il porto assegnato dalle autorità italiane alla ong di Medici senza frontiera, dista cioè oltre 1.600 chilometri equivalenti a quasi quattro giorni di navigazione.

"Nonostante le condizioni meteorologiche in forte peggioramento e la disponibilità di altri porti più vicini - hanno spiegato da Mfs - le autorità hanno assegnato lo scalo romagnolo". Il comandante della nave umanitaria aveva chiesto un porto sicuro più vicino "a causa del maltempo lungo il percorso" ma "senza risposta. Ancora una volta ribadiamo il nostro appello alle autorità italiane affinché pongano fine alla dannosa pratica dei porti distanti che prende di mira le navi delle ong".