Nella casa di riposo salgono a 27 i positivi

Ieri sera una decina di ospiti è stata portata negli ospedali. La struttura di Alfonsine: "Non è entrato nessuno, rispettate tutte le disposizioni"

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Ci sono i protocolli, i dispositivi, i controlli periodici. Eppure il Covid è subdolo, e ad Alfonsine è riuscito ad entrare alla casa residenza per anziani Boari. Ieri i casi da 17 sono diventati 27, come ha dichiarato il sindaco Riccardo Graziani: 10 ospiti si sono aggiunti ai 14 anziani positivi di domenica, e a questi si sommano i 3 operatori già conteggiati domenica.

Diversi anziani ieri sono stati ricoverati: nel pomeriggio 2 sono stati portati in ospedale a Lugo a causa delle loro patologie pregresse, e ieri sera un’altra decina di ospiti è stata portata negli ospedali del territorio per monitoraggio e per alleggerire la struttura che faticava a gestire una fetta così grande di positivi. Un altro ospite è ricoverato e sotto osservazione, anche se negativo al tampone.

Nella struttura l’Ausl continua a ripetere i tamponi sui 32 ospiti risultati negativi finora, in quanto potrebbero diventare positivi. "Sotto il profilo medico – scrive il sindaco – mi viene segnalato che è assai probabile che nei prossimi giorni seguiteranno ad emergere ulteriori casi positivi".

La coordinatrice della struttura Maura Roma non si spiega come sia potuto succedere. Roma, è stato chiarito come il virus è entrato nella residenza?

"No. Continuo a pensarci e a chiedermelo, non riesco proprio a darmi una spiegazione. Non è entrato nessuno, abbiamo seguito tutte le disposizioni che ci ha dato l’Ausl e i protocolli per gestione delle visite. È difficile capire come succedono queste cose".

Gli operatori indossano i dispositivi?

"Sì, certo, hanno tutti le mascherine. Anche nei momenti più difficili siamo sempre riusciti ad avere ciò che ci serviva, anche se non nascondo che all’inizio è stato difficile reperire mascherine e guanti. Ce l’abbiamo sempre fatta, però".

Come stanno gli ospiti positivi?

"Ce ne sono molti asintomatici. Situazioni gravi al momento non ne riscontriamo. Gli anziani sono monitorati continuamente".

Come avete scoperto le positività degli ospiti della struttura?

"Lo scorso 10 ottobre tutti gli ospiti e gli operatori erano stati sottoposti allo screening periodico col tampone, e tutti erano risultati negativi. Poi, negli ultimi giorni, diverse persone hanno mostrato i sintomi tipici dei malanni autunnali. Lo abbiamo subito segnalato: appena c’è qualche linea di febbre, anche solo 37.2 o 37.3, richiediamo i tamponi. E così sono saltate fuori le positività".

Dove si trovano ora gli ospiti contagiati?

"Quelli che si trovano qui sono in un’ala a parte della struttura, separati".

I parenti degli anziani come hanno reagito alla comunicazione?

"Abbiamo avvisato tutti e per fortuna sono stati molto comprensivi. Hanno visto come abbiamo lavorato in questi mesi, quindi hanno capito. Sono ovviamente tutti quanti preoccupati, chiamano e li teniamo informati dell’evolversi delle cose".

E gli anziani?

"Molti di loro pensano semplicemente di avere un po’ di influenza, anche perché i sintomi sono quelli. Ad oggi non hanno problemi respiratori, e io mi auguro che guariscano presto. Ora noi non li allarmiamo se non è il caso, l’importante è che siano informati i famigliari".

Come avete gestito le distanze in questi mesi?

"Con attenzione, e anche per questo non capisco come sia potuto succedere. Sanifichiamo tutto 3 o 4 volte al giorno, a tavola mangiano uno per uno, gli incontri con i visitatori avvengono senza contatto fisico".

Sara Servadei