Omicidio Minguzzi, è l’ora della requisitoria

Domani nuova udienza, probabile sentenza l’8 giugno. Il consulente del pm: "La voce del telefonista pare proprio quella di Tasca"

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Domani ci sarà la requisitoria della procura. A seguire, le arringhe delle parti: e l’8 giugno potrebbe arrivare la sentenza. Siamo alle battute conclusive per il processo dell’omicidio del 21enne Pier Paolo Minguzzi, carabiniere di leva nel Ferrarese e figlio di una famiglia di imprenditori ortofrutticoli di Alfonsine sequestrato a scopo di estorsione (300 milioni di lire) e ammazzato la notte del 21 aprile 1987 mentre, grazie a una licenza, stava rincasando dopo avere accompagnato la fidanzata. Alla sbarra ci sono due ex carabinieri all’epoca in servizio ad Alfonsine: Orazio Tasca – 57enne di origine siciliana, oggi residente a Pavia – e Angelo Del Dotto – 58enne di Palmiano (Ascoli Piceno). In concorso con loro c’è anche l’idraulico del paese, il 66enne Alfredo Tarroni.

Nell’ultima udienza, il perito Luciano Romito nominato dal tribunale, aveva escluso che il telefonista anonimo che aveva chiesto il riscatto alla madre del defunto, potesse essere Tasca. Conclusione diametralmente opposta a quella raggiunta dal consulente della procura, l’ingegnere Sergio Civino. L’esperto, nelle conclusioni del suo lavoro arricchite con gli appunti relativi alla perizia, è tornato a ribadire che si è di fronte a una “identità molto forte” verso Tasca.

Nella relazione sono state rappresentate, oltre a problemi legati a tempistiche e alla messa a disposizione delle registrazioni video, varie critiche all’analisi dialettologica usata dal perito, il quale – si legge nella relazione – ha accorpato le voci ignote usando “un metodo soggettivo basato sulla percezione uditiva di 58 ascoltatori interpellati senza contraddittorio”. Tale accorpamento avrebbe così “reso eleggibili a comparazione anche piccole telefonate” le quali “a causa della quantità di parlato insufficiente, non lo sarebbero state”. Tutto ciò a scapito “di telefonate ben più corpose praticamente ignorate”.

Tra le altre cose inoltre è stata rilevata “l’esclusione di parlato utile” di una importante telefonata sfruttata per 42 secondi “in luogo dei 2 minuti e 52 secondi rintracciati” dal consulente. Ciò ha avuto come esito l’esclusione della chiamata che, se invece “trattata, avrebbe portato in via statistica a raggiungere una conclusione chiara: “Identità molto forte” sulla voce di Tasca.