Palpeggiò ragazza in spiaggia, condannato

Otto mesi per violenza sessuale a 59enne. Si fingeva guardiano, girando tra i lettini, e molestò una 18enne dicendo di volerla difendere

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"Ti difendo io, sono un guardiano della spiaggia". Lei, che aveva compiuto 18 anni da poco, ravennate, si era fidata. Aveva appena litigato col fidanzato, sulla spiaggia di Marina, quando quell’uomo, che girava tra i lettini con una torcia, era intervenuto prodigandosi in sua difesa. Ma era tutto un bluff, perché di lì a poco, fingendo di volerla rincuorare, l’aveva abbracciata per poi cominciare a palpeggiarla. Fatti del luglio 2021 per i quali ieri un 59enne ferrarese, difeso dall’avvocato Carlo Benini, è stato condannato con processo in abbreviato a 8 mesi per violenza sessuale, mentre la Procura chiedeva un anno. La vittima non era parte civile in quanto era già stata risarcita. L’adescamento risale alla notte tra 3 e 4 luglio, mentre l’uomo fu identificato dai carabinieri una settimana dopo proprio grazie alla descrizione fornita dalla ragazza. Gli stessi militari, in quel periodo, da una settimana stavano dando la caccia a un individuo, più volte segnalato dai bagnini, che la sera si aggirava con una torcia tra i lettini. Quella volta il sedicente guardiano aveva avvicinato la giovane dopo averla trovata in lacrime.

Si era così offerto di aiutarla e lei gli aveva confidato di avere avuto un litigio col fidanzato. A quel punto l’uomo aveva detto a quel ragazzo di allontanarsi, facendo sedere la giovane su un lettino. Dopo alcuni minuti passati a consolarla, prima l’aveva abbracciata per poi allungare le mani fino a palpeggiarle il seno.

Solo a quel punto lei aveva capito di essere finita tra le braccia di una sorta di predatore notturno, irrigidendosi, ma non ribellandosi per timore di provocare una reazione violenta nell’uomo. Così aveva chiesto di essere accompagnata verso la strada, dove si trovavano gli amici con cui aveva trascorso la serata, iniziando a correre verso di loro. Gli amici inseguirono il molestatore e dopo averlo raggiunto, anziché chiamare il 112, ne pretesero le scuse per poi lasciarlo andare. Solo il giorno successivo la ragazza sporse denuncia, descrivendolo ai carabinieri e dicendo che con lei si era spacciato per guardiano della spiaggia. L’uomo fu poi bloccato durante un appostamento notturno e indossava gli stessi indumenti descritti dalla 18enne.

L’imputato ha sempre respinto le accuse, negando il palpeggiamento e dicendo di avere trovato quella sera la ragazza che litigava col fidanzato, di aver cercato di tranquillizzarla per poi limitarsi a riaccompagnarla dagli amici.

l. p.