REDAZIONE RAVENNA

Peculato a Ravenna: 88enne accusato di sottrarre 100 mila euro dall'eredità della cugina

Un 88enne di Cattolica, ex amministratore di sostegno, è accusato di peculato per aver sottratto fondi dall'eredità della cugina.

Un 88enne di Cattolica, ex amministratore di sostegno, è accusato di peculato per aver sottratto fondi dall'eredità della cugina.

Un 88enne di Cattolica, ex amministratore di sostegno, è accusato di peculato per aver sottratto fondi dall'eredità della cugina.

L’accusa è di essersi appropriato di poco più di 100 mila euro. E se l’imputazione è di peculato, è perché l’imputato - un 88enne originario di Faenza ma residente a Cattolica e difeso dall’avvocato Michele Lombini - al tempo dei fatti contestati, era l’amministratore di sostegno di sua cugina: una facoltosa vedova faentina deceduta nel 2019 alla bellezza di 103 anni.

Nel processo entrato nel vivo ieri mattina davanti al collegio penale del tribunale di Ravenna, figura parte civile con l’avvocato Ermanno Cicognani (sostituito in aula dal collega Filippo Gualtieri) il consulente finanziario, un 58enne di Forlì, che aveva assistito la signora fino all’amministrazione di sostegno. E che alla morte di lei, aveva scoperto di essere suo erede realizzando però, con sommo stupore, che sul conto della donna erano rimasti poco più di 4.000 euro.

Il 58enne a suo tempo era stato denunciato dall’88enne incassando in appello l’assoluzione "perché il fatto non sussiste". Secondo la denuncia che lui aveva presentato contro l’88enne, fino al 2009 era stato consulente della signora: poi il giudice tutelare di Faenza aveva nominato il cugino della signora, l’88enne appunto, quale amministratore di lei. E non appena assunto l’incarico, l’uomo aveva denunciato il 58enne per una cospicua sottrazione indebita del patrimonio lievitata in imputazione fino a solleticare i 418 mila euro: l’assoluzione in appello era arrivata a novembre 2016.

Tre anni dopo la signora era morta: e dall’esame del patrimonio - questa volta secondo la denuncia del 58enne - era emerso un drastico calo in dieci anni di amministrazione pari a 750 mila euro, compresi i 250 mila di pensione della donna. Tra le spese all’indice figurano rimborsi chilometrici e ad altro titolo. E poi spese non documentabili e prestazioni occasionali per quella che è stata descritta come "vertiginosa riduzione del patrimonio" della donna. Uguale a "pesantissime perplessità sulla correttezza della gestione".

Per fare luce sul patrimonio della centenaria, era stata coinvolta la guardia di Finanza. Nel capo di imputazione figurano tra il luglio del 2009 e l’ottobre del 2019 spese personali relative a pulizia, riscaldamento e telefono dell’ufficio dell’imputato; prestazioni occasionali a favore di terzi; accantonamenti su carta Pay-Pal, assistenza e tassa auto; l’acquisto di un computer e una cifra di poche centinaia di euro destinata al suo mal di schiena.