Perizia psichiatrica per il 25enne

Un 25enne originario del Mali, dopo tre evasioni dalla Psichiatria, è stato sottoposto a perizia sulla sua capacità di intendere e volere. Le sue azioni e dichiarazioni sollevano dubbi sulla sua condizione mentale.

Dopo la terza evasione dalla Psichiatria in meno di una settimana, è finito piantonato in una stanzetta a parte. Per il 25enne originario del Mali che il 16 aprile scorso aveva dato fuoco al distributore di piazza Caduti sul Lavoro, all’angolo con via Trieste e via Gulli, usando il carburante spruzzato con una delle bocchette e un accendino, nei giorni scorso il gip Corrado Schiaretti in incidente probatorio ha affidato allo psichiatra Roberto Zanfini una perizia sulla capacità di intendere e volere. Nell’occasione erano presenti sia la difesa (avvocato Mauro Faccani) che la procura (pm Lucrezia Ciriello). Le conclusioni verranno depositate entro 60 giorni. Oltre al tipo di azione commessa, anche le dichiarazioni rilasciate durante la convalida le suo arresto, avevano alimentato dubbi sulle capacità del 25enne: aveva in sintesi raccontato che erano stati i carabinieri ad apparirgli in sogno per dirgli di compiere quella sortita incendiaria. In occasione dell’ultima evasione, aveva inoltre detto al giudice che "ho capito che non posso uscire quando mi pare, ma lì ci sto male; in carcere invece sto bene". Sul suo arrivo in Italia, aveva detto: "Sono venuto per giocare a calcio ma non mi hanno ancora dato le scarpe". Al momento dell’arresto, gli agenti avevano notato quanto fosse singolare il fatto che, nonostante sedato e in cura da giorni, il 25enne non avesse perso la sua forza manifestando anzi uno slancio notevole fino ad assestare calci e pugni agli operatori del reparto che tentavano di bloccarlo per impedirgli di dileguarsi un’altra volta dai domiciliari.