Pineta, tre a processo per fatture false

Rinviati a giudizio l’amministratore di fatto della discoteca e due legali rappresentanti, non luogo a procedere per un terzo

Pineta, tre a processo per fatture false

Pineta, tre a processo per fatture false

L’accusa, in concorso per tutti, anche se per cifre differenti, è quella di avere emesso (o usato) fatture per operazioni inesistenti per un totale di circa 450 mila euro di imponibile. Questo avrebbe consentito, a chi ne ha beneficiato, di potere indicare elementi passivi inesistenti nei bilanci e di conseguenza di dare un bel taglio alle tasse. Sulla base di questi accertamenti della Guardia di Finanza, ieri il Gup di Forlì, Giorgio di Giorgio, ha rinviato a giudizio un 42enne amministratore di fatto delle società Andromeda e Luce, due srl in passato legate alla gestione del Pineta di Milano Marittima, oggi in carico a una società milanese. Con lui, al processo che sarà celebrato davanti al giudice monocratico di Forlì, si troveranno a processo altri due ex legali rappresentanti, considerati dall’accusa ’teste di legno’ più o meno consapevoli di quanto accadeva nelle società in ragione del ruolo di rappresentanti legali ricoperto in periodi diversi. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Andrea Santini e Massimo Martini. Ha invece incassato una sentenza di non luogo a procedere un terzo ex legale rappresentante, il quale attraverso il proprio legale, avvocato Luca Roda, è riuscito a dimostrare già in udienza preliminare di non avere emesso alcuna falsa fattura.

La competenza è di Forlì (pm Francesca Rago) per via di un aspetto tecnico marginale: la sede legale delle srl al tempo si trovava a Cesena sebbene il centro d’interesse fosse la nota discoteca di Milano Marittima. E tutto è partito a febbraio 2020

proprio da un accertamento fiscale sul locale compiuto dai finanzieri della tenenza di Cervia.

Del resto ai militari non era sfuggito un aspetto diciamo singolare: mancava un’intera dichiarazione dei redditi, quella del 2017. Gli occhi degli inquirenti sono presto scivolati su alcune fatture di cospicuo importo tra Andromeda, in quel momento legata alla gestione del locale, e

Luce, la srl che in precedenza aveva appunto gestito il Pineta.

Tutte emesse al 31 dicembre del

2015 e del 2016 e del valore di circa 150 mila euro l’una. In particolare ve n’erano due da Luce

ad Andromeda, per arredi. E una da Andromeda a Luce, per

la locazione. I vari legali rappresentanti, subiti sentiti a verbale, non hanno saputo indicare la natura delle operazioni né la formula dell’eventuale pagamento: come se insomma fossero stati tenuti all’oscuro delle movimentazioni societarie (da qui l’ipotesi che si tratti di teste di legno).

Al 41enne ex legale rappresentante di Andromeda, difeso dall’avvocato Martini, viene contestata una sola fattura anomale, relativa alla vendita degli arredi che tuttora si trovano all’interno del Pineta. Nella tesi accusatoria, quella fattura è falsa: la difesa cercherà di dimostrare, invece, che gli arredi rientrano nei cespiti societari. Semplicemente erano passati in carico dalla Luce all’Andromeda a fine 2015 e la fattura fu contabilizzata dopo il gennaio 2016, quando era appena subentrato un nuovo amministratore delegato.