"Presto in ospedale una Pneumologia Covid"

Paolo Tarlazzi, direttore sanitario del Santa Maria delle Croci: "Lì ricovereremo i pazienti che necessitano di ventilazione non invasiva"

Coronavirus

Coronavirus

Ravenna, 14 ottobre 2020 - Eravamo scesi, poi siamo risaliti. Il bollettino dei ricoveri di ieri è una doccia fredda: nell’ultima settimana, dal 5 al 12 ottobre, i posti letto occupati da pazienti Covid sono aumentati in modo preoccupante. Siamo passati, infatti, da 14 a 24: e pensare che fino a un paio di settimane fa i contagi nel nostro territorio sembravano essere calati. Ne abbiamo parlato con Paolo Tarlazzi, direttore sanitario dell’ospedale di Ravenna. Tarlazzi, la situazione la preoccupa? "Effettivamente la pandemia sta riprendendo vigore: il virus continua a circolare, complici il calo delle temperature e il fatto che è soprattutto la popolazione più giovane a venire a contatto col virus. Per i ragazzi la positività viene gestita a casa, ma contagiano persone più adulte che invece poi necessitano di ricovero". Si sta parlando molto dell’aumento dei contagi in tutta Italia. Ravenna come si colloca? "Il nostro ambito in questo momento sta registrando comunque numeri più contenuti rispetto ad altre aree. L’incremento non è drammatico, ma questo non vuol dire che la situazione debba essere presa alla leggera". Come vi state preparando? "Stiamo ultimando un reparto di Pneumologia Covid, dove ricovereremo coloro che necessitano di ventilazione non invasiva". Immagino che questo comporterà meno letti per pazienti non Covid. Come verranno riorganizzati i reparti? "Si tratta di una riconversione di posti già presenti con una riduzione di letti per la Pneumologia non Covid e la Medicina interna. In questo momento, del resto, non abbiamo la possibilità di aumentare la disponibilità di posti letto, perché servirebbero lavori edili che richiedono tempi lunghi. Ci sarà una sofferenza per i posti letto non Covid, è inevitabile". Come vi farete fronte? "Facendo sistema tra i tre ospedali della provincia, ma anche con le strutture del territorio. Nei giorni scorsi, ad esempio, è stata inaugurata la Cra di Brisighella con 18 posti letto non Covid: strutture come quella verranno sfruttate". Attualmente quanti pazienti Covid sono in Terapia intensiva? "Sono 2: uno è intubato, l’altro necessita di ventilazione non invasiva. Finora i numeri erano bassi, quindi anche pazienti non intubati venivano messi in Rianimazione per questioni organizzative". So che sono stati improntati tre livelli di occupazione dei posti letto Covid, in base alle necessità: verde, arancione e rosso. Siamo ancora al verde? "Siamo in una fase intermedia tra verde e arancione. Attualmente stiamo lavorando su Ravenna per l’attivazione di un reparto per la ventilazione sub intensiva, e a Lugo per ampliare i posti letto Covid della Medicina interna". E Faenza? "In questa fase non è ancora coinvolta: a parte alcuni letti ‘filtro’ non ha posti Covid". Passiamo al Pronto soccorso. Si è parlato di installare una tenda esterna per i sospetti Covid, a che punto sono le cose? "Stiamo facendo una leggera ristrutturazione dell’accesso al Pronto soccorso per ricavare, tra la camera calda e l’ingresso, una zona di pre triage che funga da filtro, così da smistare nei vari percorsi i pazienti. È un lavoro che comporta lo spostamento di qualche muro e qualche locale. All’esterno, invece, verranno installati alcuni moduli prefabbricati per i famigliari delle persone al Pronto soccorso: non possono accedere per il rischio contaminazione e vogliamo evitare che stiano fuori in inverno. Sul lungo periodo vogliamo ampliare il Pronto soccorso, e portarlo da 2000 a 3000 metri quadrati. Ma questo è un progetto che non può essere realizzato a breve: si parla del 2021 o 2022".