Proteste degli abitanti del Borgo, circonvallazione nord ferma

Lo studio di fattibilità per un’eventuale circonvallazione nord tra via Emilia Levante e via Granarolo è ancora fermo in Provincia. Mesi fa, quando il Consiglio comunale faentino resuscitò il progetto, si disse che una risposta sarebbe arrivata dopo l’estate: "Rimaniamo in attesa. Dovrebbe essere questione di ormai non molto tempo", fanno sapere dalla Giunta. Negli scorsi mesi alcuni abitanti del Borgo avrebbero fatto sentire la loro voce ai piani alti di Palazzo Manfredi, dove c’è chi giura che il messaggio è arrivato forte e chiaro: "Il progetto di una circonvallazione interna ad aree già abitate non gode del sostegno dei residenti". L’opera non fa parte di quelle che il Comune ha candidato per i fondi del Pnrr: eppure l’ottenimento di una grossa mole di finanziamenti regionali o nazionali sembrerebbe l’unica via per poter dare vita a un’opera così, i cui costi lieviterebbero con i tre ponti che sarebbero necessari per realizzarla: uno sul Lamone, uno sulla linea ferroviaria Bologna-Rimini e un terzo sulla ferrovia Faenza-Ravenna. Le alternative, con un ponte e due sottopassaggi o due ponti e un sottopassaggio, non cambierebbero molto le carte in tavola. A complicare il tutto c’è appunto il fatto che, rispetto a quando quell’opera fu pensata, il Borgo e la periferia a nord della città sono radicalmente cambiati, diventando aree residenziale densamente abitate: via Cesarolo non può assumere dimensioni maggiori di quelle che ha ora (e in certi punti è poco più che un vicolo), ed è fra l’altro sede di un velodromo frequentato da molti ragazzini, oltre che da chi fa jogging o attività all’aria aperta. Allo stesso modo, appare complicato trasformare in una direttrice di quel tipo la strada che da est conduce alla rotonda ‘Gaia e la Balena’: qui ha sede un asilo. Da Palazzo Manfredi fanno notare come sia prematuro "immaginare scenari per una strada piuttosto che per un’altra: la Provincia non ha terminato lo studio di fattibilità".

Filippo Donati