"Psicologo di base? Darebbe aiuto più stabile"

Gabriele Raimondi, presidente dell’Ordine regionale: "Con la pandemia tantissime richieste, molti vivono ormai un profondo disagio"

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Uno ‘psicologo di base’ nelle Case di comunità: è questa la richiesta avanzata nei giorni scorsi con un’interrogazione in Regione della consigliera Pd Nadia Rossi, in risposta agli strascichi della pandemia. Anche la Uil Fpl, il cui segretario regionale è Paolo Palmarini, da tempo sostiene la necessità dello psicologo di base come "importante e necessario investimento possibilmente e auspicabilmente con un modello uniforme a livello regionale, dove oggi la psicologia è strutturata in modo non sempre omogeneo". Dalla Uil spiegano che nella nostra provincia l’azienda Ausl conta circa 60 psicologi (circa 180 in Romagna), che hanno ovviamente visto aumentare il lavoro con la pandemia. Nell’ultimo anno nel nostro territorio sono state avviate esperienze di ‘psicologo di base’ nelle Case della salute di Russi, San Pietro in Vincoli, Lugo e Faenza: il servizio, limitato a poche ore alla settimana, ha visto un ottimo riscontro. Abbiamo parlato della delicata situazione attuale con Gabriele Raimondi, presidente dell’Ordine regionale degli psicologi.

Raimondi, c’è stato un aumento delle richieste di aiuto?

"Sì, forte. L’anno scorso in Emilia-Romagna i servizi pubblici hanno erogato 10mila colloqui, ma l’aumento importante è anche per i privati. Sono aumentati i vissuti di ansia e depressione, e le difficoltà nell’orientarsi in un mondo che cambia".

L’impressione è che le conseguenze siano ritardate, ed emergano più forti ora rispetto a un anno fa. È così?

"Sì, perché è un’emergenza permanente, per quanto suoni come una contraddizione. Siamo in una condizione particolare che non è la normalità, ma lo sta diventando. Questo causa stress e fatica".

Quali sono le fasce d’età più in difficoltà?

"I giovani sono sicuramente messi alla prova, ma anche gli adulti. Sono le due fasce più colpite, perché sono coloro che devono riequilibrare il fatto di proteggersi dal virus con la necessità di lavorare. Gli anziani sono in difficoltà da un punto di vista sanitario, ma lo sono meno da quello economico".

Qual è stata la reazione della politica finora?

"La nostra Regione da sempre mostra sensibilità al benessere dei cittadini. Servirebbe un investimento e noi lo abbiamo fatto presente all’assessore alla Sanità Donini. Le ricerche ci dimostrano che finanziare la psicologia permette risparmi importanti: minor ricorso ai farmaci, meno ospedalizzazioni, più produttività lavorativa. Dobbiamo uscire dalla logica del costo e arrivare a quella dell’investimento". Cosa pensa della proposta dello psicologo di base?

"È interessante, ne abbiamo parlato e lo stesso Donini si era espresso in questa direzione. In questo modo si eviterebbero colloqui estemporanei, dando al cittadino un supporto più stabile".

Senza interventi la situazione potrebbe peggiorare?

"C’è una fascia grigia di persone che non hanno ancora una situazione psicologica grave, ma che vivono un profondo disagio e rispetto alle quali un intervento precoce di sostegno e supporto potrebbe essere prezioso per evitare la caduta in situazioni più complesse e con costi maggiori".

Sara Servadei