ANDREA COLOMBARI
Cronaca

"Quello Schifano è un falso". Ravennate a processo

Si tratta di uno smalto: l’imputato aveva provato a venderlo attraverso la nota piattaforma di commercio on-line eBay.

Se andate su Google e cercate il suo nome, tra le domande più frequenti poste dal popolo della Rete figura senz’altro quella fatidica: quanto vale una sua opera? Le tele degli anni ’60 oscillano tra i 10 mila e i 200 mila euro. E, nel caso di opere particolarmente significative, si può arrivare a solleticare il milione di euro.

Del resto Mario Schifano ha incarnato uno snodo fondamentale per la pop art sia italiana che europea. Tanto che le sue opere sono meticolosamente catalogate. Esiste pure un archivio che porta il suo nome. Ma, anche alla luce della particolare prolificità creativa dell’artista, sulle piattaforme online esistono tante serigrafie e stampe attribuite a Schifano sebbene talvolta non autorizzate dall’artista né dagli eredi aventi diritto. Potenziali falsi insomma sui quali incombe l’articolo 518-quaterdecies del codice penale: commercio di opere d’arte contraffatte. Che è esattamente il reato del quale deve rispondere un 58enne del Ravennate nel processo partito ieri mattina davanti al giudice Roberta Bailetti e al viceprocuratore onorario Annalisa Folli. Processo aperto e subito rinviato a metà maggio.

Secondo quanto contestato all’imputato, difeso dall’avvocato Fabrizio Briganti del Foro di Forlì-Cecena, attraverso la celeberrima piattaforma e-Bay, grazie a uno specifico nickname aveva messo in vendita uno smalto su tela indicato come pezzo unico. Dimensioni: 120 x 80; anno di produzione sconosciuto (anche se era stato indicato come collocabile negli anni ’80) e prezzo di 7.900 euro. Ma sulla autenticità dello smalto in questione, nel febbraio 2023 erano stati sollevati dubbi con conseguente intervento dei carabinieri di tutela del patrimonio culturale.

Nell’ottobre scorso l’imputato aveva deciso di opporsi al conseguente decreto penale di condanna finendo così automaticamente a processo. Nello stesso capo di imputazione viene specificato che l’uomo non ha avuto parte nella contraffazione dell’opera attribuita a Schifano. Ma pure il solo metterla in commercio, se falsa, può costituire reato. L’illecito penale in questione, in caso di condanna, è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da 3.000 a 10.000 euro. Che, ironia della sorte, è quanto più o meno potreste dovere pagare per uno smalto di Schifano comperato online.