Rigassificatore a Ravenna, oggi vertice decisivo con il ministro

Presenti il governatore della Regione Stefano Bonaccini e il sindaco Michele de Pascale. In Italia ne sono previsti due: uno a Piombino e l’altro qui, dove ci sono già le strutture idonee

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Il presidente della Regione Stefano Bonaccini incontra oggi il ministro Cingolani per presentargli la candidatura dell’Emilia-Romagna come uno dei due hub nazionali sul tema del gas, ospitando una nave rigassificatrice. E siccome al vertice, previsto a Bologna, ci sarà anche il sindaco Michele de Pascale, ecco che si ufficializza il ruolo di Ravenna.

"Siamo un Paese che ha perso qualche anno fa una sfida che invece andava vinta e che ora dobbiamo recuperare" ha commentato Bonaccini annunciando l’incontro con Cingolani. Ieri, de Pascale è però tornato a ribadire un altro concetto sul gas: "Sono deluso da questo Governo di unità nazionale, siamo sempre al Conte 1 e al Conte 2. Bene il rigassificatore ma per quale motivo non estrarre anche parte dei 350-500 miliardi di metri cubi di gas che sono sotto l’Adriatico?". Tornando alle navi rigassificatrici, sulla tempistica sono illuminanti le parole di ieri del ministro: "È di straordinaria importanza che il primo rigassificatore galleggiante entri in funzione entro l’inizio del 2023, è fondamentale perché se non l’abbiamo non riusciamo a sostituire la parte di gas russo che ci viene a mancare. Il secondo deve essere messo in funzione entro la fine del 2023 o massimo inizio 2024". Chi, tra Piombino e Ravenna, potrà iniziare per primo a immettere gas nella rete nazionale? Se Snam accoglierà la proposta di utilizzare il terminale già esistente al largo di Marina di Ravenna, non ci sarà partita e dai primi mesi del 2023 la nave rigassificatrice da 5 miliardi di metri cubi di gas annui sarà operativa. Piombino, che ospiterà la nave in banchina perché non ha le infrastrutture a mare, dovrà comunque realizzare diversi chilometri di tubazioni e quindi avrà bisogno di più tempo. Se Snam deciderà di costruire anche su Ravenna un nuovo terminale, i tempi si allungheranno.

Ma come funziona una nave rigassificatrice che trasporta Gnl? Il gas, dopo l’estrazione e l’eliminazione delle impurità, viene raffreddato fino a -162°C. A questa temperatura si trasforma in liquido, riducendo di 600 volte il proprio volume. Allo stato liquido può essere facilmente immesso nelle navi metaniere e trasportato per lunghe distanze fino alle navi rigassificatrici ancorate al largo, dove torna allo stato gassoso e viene immesso nella rete nazionale. Queste navi, com’è scritto nel Decreto Energia di lunedì, sono considerate strategiche per il Paese, e hanno anche ricadute dirette sul territorio che le ospita. Potranno essere coinvolte le aziende del settore energetico per tutto ciò che riguarda la manutenzione dell’impianto, serviranno piloti del porto e ormeggiatori, fornitori di prodotti alimentari e altro, personale a terra.

lo. tazz.