Rigassificatore a Ravenna: la piattaforma protetta con i cassoni

Un microtunnel porterà il gas dalla costa alla rete e la pineta non verrà toccata: Snam ha presentato alcune modifiche in vista dell’autorizzazione

Il rigassificatore di Ravenna: il piano di sicurezza

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Ravenna, 11 ottobre 2022 - Nessun micro tunnel sotto la pineta, nuove tecnologie per mettere in sicurezza il punto di attracco della nave rigassificatrice BW Singapore. Sono le nuove modifiche al progetto di Snam per ospitare, al largo di Ravenna, il rigassificatore chiesto dal Governo per far fronte alla crisi energetica. Le autorizzazioni relative al rigassificatore di Ravenna sono state al centro delle commissioni congiunte Territorio, ambiente e mobilità e Politiche economiche, presiedute rispettivamente da Stefano Caliandro e Manuela Rontini.

Rigassificatore Ravenna, sicurezza decisiva. Sul progetto si pronunceranno 63 enti LA SCEHDA / 

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L’informativa sullo stato dell’arte è stata presentata dalla giunta, alla presenza dall’assessore allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla. La giunta ha riferito che la procedura autorizzativa è definita e, anche se esentata dalle procedure della Via (Valutazione di impatto ambientale), ha compattato i tempi di valutazione, compresa la fase partecipativa e di condivisione, anche per quanto riguarda gli espropri. La Regione ha presentato le integrazioni e gli aggiustamenti previsti dopo la richiesta di modifica, a Snam, arrivate dalla Conferenza dei servizi. La sicurezza del terminale a mare, sarà garantita da cassoni sommersi, invece che tramite palancole fissate sul fondo del mare. Una protezione maggiore dell’ancoraggio dalle mareggiate e dal moto ondoso. "Il rigassificatore – spiega la Regione - sarà ormeggiato alla piattaforma Petra a 8,5 km dalla costa. Un collettore porterà il gas alla costa e una condotta a terra - che non attraverserà più la pineta di Punta Marina e circumnavigherà la città - farà affluire il gas all’impianto che lo immetterà nella rete nazionale".

Altre misure di ottimizzazione riguardano i fondali marini e la barriera frangiflutti. Ci sarà, inoltre, l’ottimizzazione dell’area di dragaggio. I materiali saranno portati e dispersi a 31 km dalla costa, in aree idonee (è previsto un deposito sul fondo di 6 centimetri, anche se Ispra consente fino a 10 cm). Per quanto riguarda un’altra preoccupazione, cioè l’utilizzo del cloro "non sono previsti effetti, non ci saranno schiume e le temperature restano inalterate. Su questi punti ci sono le rassicurazioni di Snam" spiegano da via Aldo Moro. "Entro il 28 ottobre - ha affermato la giunta - il procedimento si chiuderà con le autorizzazioni, compresa l’intesa della Regione e le normative Seveso e antincendio. Poi, si avrà il decreto del Commissario".

Per quanto riguarda i dragaggi, la giunta ha risposto che la profondità è di 12,50 metri, ma i fondali saranno dragati fino a 15,5 per garantire maggiore sicurezza alle navi a pieno carico (in genere 170mila metri cubi di gas liquido). "La verifica del dragaggio sarà annuale - è stato precisato - per garantire il pescaggio in sicurezza della nave rigassificatore".

lo. tazz.