Sbarcati i migranti: "La Siria non è sicura. Per questo abbiamo deciso di partire"

Scesi 202 profughi alla Fabbrica Vecchia, con famiglie e bimbi piccoli. "Nella nostra patria purtroppo non c’ è certezza".

Sbarcati i migranti: "La Siria non è sicura. Per questo abbiamo deciso di partire"

Sbarcati i migranti: "La Siria non è sicura. Per questo abbiamo deciso di partire"

È arrivata poco dopo le 7 di ieri mattina alla Fabbria Vecchia la Life Support, la nave di Emergency con a bordo 202 persone soccorse all’alba del 5 aprile in acque internazionali al largo della Libia. A scendere per prime sono state le famiglie, alcune con bimbi piccolissimi, poi minori non accompagnati, quindi donne e uomini adulti. I bambini hanno toccato terra sorridendo, uno di loro è ‘atterrato’ sulla banchina con un salto dall’ultimo gradino della scaletta di ferro. Le procedure di accoglienza, anche ieri, hanno seguito un copione preciso e ormai consolidato in occasione del decimo sbarco a Ravenna. Prima ancora erano saliti a bordo i medici dell’Usmaf per i primi controlli, poi i migranti sono scesi e i mezzi della Croce Rossa li hanno portati, in gruppi, al circolo canottieri della Standiana per ulteriori controlli. Nonostante i cinque giorni di viaggio, tanti sono stati dal momento del salvataggio all’attracco a Ravenna ieri, i passeggeri sono arrivati in condizioni discrete, anche se stanchi e provati.

Si è stabilizzato fortunatamente un ragazzo trovato, al momento del salvataggio, privo di sensi nella stiva di una delle due imbarcazioni vicine in cui si trovavano i 202 profughi. Tra loro anche un uomo di 44 anni proveniente dalla Siria che ha deciso di partire con la moglie e i due figli. "Ho deciso di lasciare Homs, la mia città, - ha raccontato a bordo - perché non avevo modo di mandare i miei figli a scuola con la certezza che sarebbero tornati a casa. Purtroppo oggi la Siria non è un Paese sicuro per vivere. Homs è stata una delle città più colpite dalla guerra. Ci sono ancora tante milizie; molte vengono dal Libano. Ogni giorno venivano a chiederci soldi perché ci lasciassero in pace: ci puntavano contro i fucili ed eravamo costretti a pagare. Lavoravo in uno studio di design ma non potevo vivere sapendo che i miei figli erano in pericolo e che non avrebbero avuto un’educazione".

I migranti sono stati ripartiti tra i centri delle diverse province della regione. "A Ravenna - ha spiegato il prefetto Castrese De Rosa che ha guidato le operazioni di sbarco - ne rimarranno 17 provenienti dalla Siria". Le 202 persone soccorse arrivano da Bangladesh, Egitto, Eritrea, Ghana, Pakistan, Palestina, Siria.

a.cor.