Segnalò relazione docente-studentessa Il giudice: "Non rivelò alcun segreto"

Annullata la censura comminata nel 2017 dal polo liceale a un insegnante. Nel 2017 aveva discusso con colleghi del rapporto fra una professoressa e un’alunna maggiorenne. E aveva scritto al preside

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Si chiude con l’annullamento della sanzione inflittagli dal liceo Torricelli-Ballardini la vicenda che vide protagonista un docente della scuola, colpito da un provvedimento di censura per aver discusso con alcuni colleghi circa una relazione di natura sentimentale che una studentessa dell’indirizzo artistico – maggiorenne all’epoca dei fatti – intratteneva con una docente in forza a un altro indirizzo del liceo. I fatti avvennero nel febbraio 2017 nel corso di un viaggio d’istruzione di una delle classi del liceo, non legata né alla docente né alla studentessa in questione.

Fu nel corso di quella gita che l’insegnante di religione poi sanzionato venne a conoscenza dagli alunni dell’esistenza della relazione, a quanto si è dimostrato tutt’altro che segreta. Durante una cena ne discusse con i colleghi, i quali confermarono la natura sostanzialmente pubblica della relazione. Il motivo della censura che venne inflitta al docente fu, specificò allora la dirigenza del liceo, la diffusione di "notizie di natura altamente sensibile riguardanti una studentessa e una docente, rese identificabili in un contesto pubblico", comportamento che la dirigenza giudicò "una inammissibile intromissione nell’altrui sfera personale".

Il ricorso mosso dall’insegnante, difeso dall’avvocato Mirco Morganti, volto a "dichiarare la nullità, l’illegittimità, l’inefficacia del provvedimento disciplinare impugnato", è stato giudicato fondato dal tribunale, presieduto dal giudice Dario Bernardi, che ha annullato la sanzione e imposto al liceo Torricelli-Ballardini, difeso dall’Avvocatura dello Stato, il rimborso delle spese di lite, pari a un ammontare di 5mila euro, cui si sommeranno imposte e rimborso per spese generali, facendo lievitare il totale presumibilmente oltre i 7mila euro. Contro un’altra sanzione inflittag dal liceo il professore dovrebbe presentare ricorso in questi giorni. I timori che il docente manifestò nella segnalazione (nel frattempo il professore è tornato ad insegnare al liceo, come docente di Scienze umane, dopo essere stato trasferito altrove dalla diocesi, pertinente per quanto riguarda gli insegnanti di religione) erano legati all’inopportunità della relazione, anche a fini organizzativi.

La relazione invece, come confermato dal tribunale, era perfettamente lecita, essendo la studentessa maggiorenne e non risultando incarichi della professoressa nella classe frequentata dalla ragazza: "le due donne erano libere di instaurare tale relazione e di viverla addirittura pubblicamente", sottolinea il tribunale. Il quale non manca di evidenziare però come nemmeno può tollerarsi che il docente venga punito per avere rivelato un segreto che tale non era, "posto che la relazione risultava obiettivamente di dominio comune o quasi".

Filippo Donati