REDAZIONE RAVENNA

Senz’acqua dall’alluvione: "Arriverà l’acquedotto"

Alfonsine, da un anno e mezzo le famiglie di via Palazzone rifornite dal Comune

L’autocisterna riempie il serbatoio che fornisce acqua alle case di via Palazzone

L’autocisterna riempie il serbatoio che fornisce acqua alle case di via Palazzone

Purtroppo i romagnoli nel corso degli ultimi quasi due anni hanno dovuto fare i conti con un esubero di acqua che si è tradotto in alluvioni e allagamenti diffusi, gli ultimi anche solo pochi giorni fa. Ci sono però una decina di famiglie di Alfonsine che, da quella prima alluvione del 17 maggio 2023, non possono più accedere a quell’acqua che utilizzavano per fini civili e potabili. Nella zona di via Palazzone, a un’altitudine più bassa rispetto al resto del territorio comunale, si è andata a riversare gran parte dell’acqua proveniente dalle varie rotte che avevano interessato i fiumi che attraversano la Bassa. Acqua che è rimasta stagnante per giorni interi.

"Si tratta di acque che avevano attraversato di tutto – spiega l’assessore ai lavori pubblici di Alfonsine, Roberto Laudini –, dalle fogne alle fabbriche, dai campi agli abitati. In pratica si è infiltrata nella falda sotterranea e ha contaminato i pozzi da cui attingevano le famiglie della zona". Le analisi effettuate non appena è stato possibile hanno confermato, infatti, la presenza di vari fattori inquinanti all’interno dell’acqua che non risultava così essere più potabile. L’Ausl ha emanato, così, un’ordinanza di non utilizzo. "Abbiamo provveduto noi come Comune – continua Laudini – a fornire alle famiglie un serbatoio da una tonnellata di acqua che settimanalmente andiamo a riempire con un’autocisterna". Le speranze che si potesse tornare a utilizzare l’acqua dei pozzi in tempi rapidi erano minime. "Sapevamo che sarebbe stato un servizio lungo – spiega l’assessore – e abbiamo messo a bilancio quanto necessario. Le spese per il rifornimento dell’acqua sono tutte a carico del Comune".

A più di un anno di distanza dall’alluvione sono state rifatte le analisi sulle acque dei pozzi e l’esito è stato lo stesso: presenza di inquinanti vari e assortiti. Oltre a prevedere il prosieguo dell’approvvigionamento di acqua alle famiglie interessate, il Comune si è mosso per cercare una soluzione definitiva. "Abbiamo presentato un progetto alla struttura commissariale per la realizzazione di un allaccio alla rete dell’acquedotto – sottolinea l’assessore –, sono circa 4 chilometri di tubature. Abbiamo comunicato da pochi giorni alle famiglie che l’opera è stata finanziata con 800.000 euro e che verrà così realizzata da Hera con l’anno a venire". Le tempistiche esatte non sono ancora disponibili, ma entro il 2025 l’acqua dovrebbe così uscire dai rubinetti delle case coinvolte nella zona di via Palazzone.

Matteo Bondi