REDAZIONE RAVENNA

"Sette hotel fatti fallire", processo al via

Imputate sette persone di associazione per delinquere finalizzata a "sistematiche e reiterate distrazioni delle risorse" di società alberghiere

Nessun ulteriore rinvio e processo entrato nel vivo con l’audizione del primo curatore per un totale di quattro dei sette fallimenti in ballo. E’ quanto accaduto ieri mattina davanti al collegio penale del tribunale di Ravenna e ai pm Lucrezia Ciriello e Marilù Gattelli per il fascicolo che vede sette persone imputate di associazione per delinquere finalizzata a "sistematiche e reiterate distrazioni delle risorse" di società alberghiere. Secondo l’accusa – pm Lucrezia Ciriello e Marilù Gattelli – rilevavano hotel della riviera tra Lido di Savio e Cervia e poi li svuotavano di tutte le risorse finanziarie fino a portarli al fallimento. In totale sarebbero così riusciti a mettere le mani su più di cinque milioni e 300 mila euro. Tra strutture alberghiere o società del settore, sono sette i fallimenti dichiarati dall’ottobre del 2010 al giugno del 2013 finiti nel mirino della procura. Sei sono di società di Cervia: ‘Capital Game’, ‘Guest Star Hotel’, ‘Capital Progress’, ‘Offshore Hotel’, ‘Business Travel’ e ‘Group Cavalli Hotel’. E uno, la srl ‘Royal Holiday’, di Lido di Savio. Al vertice della contestata associazione – prosegue l’accusa – e dunque in qualità di presunti promotori, c’erano 4 persone di un unico nucleo familiare: erano loro i presunti amministratori di fatto delle società. E’ con tale ruolo che avrebbero controllato le varie srl, direttamente o tramite prestanome, per svuotarle e ridurle al fallimento. Sotto di loro, figurano presunti prestanome che avrebbero assunto, solo in via formale, la carica di amministratori della società di turno effettuando a richiesta "reiterati prelevamenti di danaro" o "l’emissione di assegni circolari" in un arco di tempo tra il marzo del 2005 e il luglio del 2014.

Nel complesso, sono stati contestati i reati di bancarotta patrimoniale e documentale. L’indagine era scattata nel maggio del 2012 in seguito a un esposto a firma di ‘un gruppo di operatori turistici della riviera romagnola’ e inviato da Cesenatico. In quello, si faceva il nome di due uomini, poi indicati dall’accusa tra i presunti promotori dell’associazione, che "da anni continuano indisturbati ad agire e gestire di fatto attività alberghiere avvalendosi di teste di legno". Sul solco di questa inchiesta, nel novembre scorso la guardia di Finanza aveva dato esecuzione a una misura di prevenzione patrimoniale pari a oltre 7 milioni di euro disposta dall’apposita sezione del tribunale di Bologna su proposta della procura ravennate. Erano stati sequestrati due alberghi a Cesenatico e 26 appartamenti tra unità abitative, negozi e garage di un residence di Lido di Savio riconducibili a due imprenditori attivi nel settore turistico-alberghiero, incensurati e imputati nel processo in corso. Si tratta del 41enne Christian Coppola, nato a Cesenatico. E del fratello 37enne Ivan Coppola, nato a Viareggio.

Andrea Colombari