Sfratto del Pineta, il giudice deve decidere

Intanto è attesa per oggi la scelta del nuovo gestore. Le offerte dovranno pervenire entro le 9 all’indirizzo pec del curatore

Sfratto del Pineta, il giudice deve decidere

Sfratto del Pineta, il giudice deve decidere

Ciascuna delle tre parti coinvolte ha ribadito le proprie ragioni sulla celebre discoteca Pineta di Milano Marittima. La proprietà dei muri, Romagna srl, ha insistito per l’esecuzione dello sfratto per via di 140 mila euro di canoni non pagati. Mentre l’avvocato Marco Bigari, per la liquidazione della precedente gestione (la società Andromeda srl attraverso il liquidatore Claudio Colatorti), ha ribadito la priorità del sequestro giudiziale scattato il 3 marzo scorso e confermato il 20. All’udienza di ieri mattina, era presente anche l’avvocato della milanese Hdp22, società che gestiva il compendio aziendale prima del sequestro. Il giudice Pietro Baronio si è riservato la decisione. E’ intanto attesa per oggi la decisione su chi sarà il nuovo gestore della discoteca.

Le offerte dovranno pervenire entro le 9 all’indirizzo pec del curatore. La manifestazione d’interesse dovrà contenere l’impegno espresso a subentrare nel contratto di locazione con Romagna srl sottoscritto il 22 maggio 2015 e con scadenza il 31 dicembre 2027. Ciò darà la possibilità di spettacoli, discoteca, musica dal vivo, ristorazione e somministrazione di cibi e bevande. Alle 11 si terrà una gara informale davanti al custode giudiziario nello studio dell’avvocato Bigari allo scopo di selezionare l’affittuario considerando quale base d’asta, l’offerta più alta. Chi se ne aggiudicherà l’affitto, potrà gestire il locale già da subito per magari riuscire ad aprirlo in occasione delle festività legate alla imminente Pasqua. Ciò consentirà al liquidatore, ora curatore del marchio Pineta, di recuperare soldi da distribuire tra i creditori di Andromeda (il debito ammonta a circa 1,5 milioni di euro, soprattutto con il Fisco). Il canone annuo è di 350 mila più aumento periodico Istat. Sulla questione, oltre alla decisione per la procedura di sfratto, pende un altro procedimento davanti alla corte d’appello di Bologna: all’udienza fissata per fine maggio, verrà discusso il reclamo contro la sentenza del tribunale di Ravenna del 4 dicembre scorso che ha dichiarato l’apertura della liquidazione giudiziale di Andromeda.

La cessione del ramo d’azienda tra Adromeda e Hdp22 per poco più di 47 mila euro in quota contanti (non saldati al termine fissato nel 31 dicembre scorso), era stata perfezionata il 22 marzo 2022 davanti a un notaio di Arezzo, città della quale è originario il 42enne inquadrato come amministratore di fatto della prima srl e presidente del cda della seconda. Secondo la liquidazione di Andromeda, avrebbe cioè ceduto il locale a se stesso.