SARA SERVADEI
Cronaca

Sicurezza nel quartiere Farini. L’assessore: "Mai negati i problemi. Il Comune ha fatto tutto il possibile"

Fusignani (Sicurezza e Polizia locale): "Ora è lo Stato a dover intervenire, aumentando le forze dell’ordine. All’orizzonte anche un progetto per trasformare i negozi al piano terra in servizi per gli studenti".

Fusignani (Sicurezza e Polizia locale): "Ora è lo Stato a dover intervenire, aumentando le forze dell’ordine. All’orizzonte anche un progetto per trasformare i negozi al piano terra in servizi per gli studenti".

Fusignani (Sicurezza e Polizia locale): "Ora è lo Stato a dover intervenire, aumentando le forze dell’ordine. All’orizzonte anche un progetto per trasformare i negozi al piano terra in servizi per gli studenti".

"Mi ha contattato una persona che conosco per dirmi che ha dato alla figlia lo spray al peperoncino perché tutte le mattine andando a scuola passa davanti agli Speyer ed è preoccupata. Ecco il risultato dei proclami di una certa politica: persone di buonsenso indotte a compiere un reato per paura". Dopo gli episodi di criminalità che hanno riacceso il dibattito sugli Speyer (in particolare il tentato accoltellamento della settimana scorsa), l’assessore a Sicurezza e Polizia locale Eugenio Fusignani è stato attaccato sia dalle opposizioni che dai residenti.

Fusignani, cosa ha risposto alla madre che l’ha contattata?

"La incontrerò la settimana prossima. In ogni caso lì i fenomeni di degrado iniziano nel tardo pomeriggio e si esauriscono di sera, verso le 21.30/22. E negli orari scolastici quel quartiere è particolarmente sorvegliato, si può stare tranquilli".

La accusano di negare i problemi. Cosa risponde?

"Che non ho mai detto, neanche una volta, che non ci sono problemi. Mai. Ci sono, anche se non della portata descritta da una certa politica irresponsabile che scopre la sicurezza a 90 giorni dalle elezioni. Noi ce ne occupiamo tutto l’anno. I controlli sono costanti. Abbiamo aumentato gli organici della polizia locale, arrivando a 200 agenti e ringiovanendo il corpo, e abbiamo messo le telecamere. Del resto, dell’ordine e della sicurezza pubblica, deve occuparsi il ministero dell’Interno".

Qual è il nocciolo del problema, secondo lei?

"Non ci sono strumenti per intervenire. Non ci sono risorse per i rimpatri. E nessun governo negli anni ha mai investito in edilizia carceraria. Abbiamo 4.000 arresti all’anno, ma non ci sono 4.000 posti in carcere. Per fare davvero sicurezza bisognerebbe aumentare gli organici e investire su edilizia carceraria, e non può farlo il Comune".

C’è chi sostiene che agli Speyer bisognerebbe chiamare l’esercito. Cosa ne pensa?

"Che lì il poblema è il degrado, prima ancora della sicurezza. Gente che ascolta musica ad alto volume, che beve o fa pipì. Chiamare l’esercito... È un’opinione, ma appartiene al novero delle fantasie. L’esercito presidia il territorio, non fa ordine e sicurezza pubblica, quindi andrebbe affiancato alle forze dell’ordine. Quali sono gli obiettivi sensibili da presidiare? Se c’è uno che urina nel parco cosa può fare l’esercito, sparare?"

I cittadini si lamentano. C’è mai stato un confronto?

"Non mi hanno mai cercato. A me nessuno ha mai chiesto un confronto. E mi pare sotto gli occhi di tutti che lì il Comune sia intervenuto. La polizia locale svolge servizi quotidiani, ma ciò che si segnala è di competenza dello Stato".

Forse la soluzione è ’sociale’

"Lo studentato, per il quale sono partiti i lavori, sarà di aiuto. E speriamo che ci sia la possibilità che i negozi lì sotto possano diventare servizi per i ragazzi".

C’è un progetto?

"Tra le azioni in campo si stanno facendo passi avanti con l’Università perché sia possibile acquisire tutto l’immobile a questo scopo. Ma è ancora tutto molto acerbo".

La vicinanza con la stazione non è d’aiuto

"Non è un caso che una direttiva del governo chieda interventi per la sicurezza in tutte le stazioni d’Italia. La situazione non è fuori controllo, ma ci sono dei problemi e si lavora perché non degenerino".

Sara Servadei