Specie aliene in Adriatico, arrivano i pesci tropicali

L’aumento delle temperature fa comparire anche il barracuda

Un gruppo di pescatori

Un gruppo di pescatori

Ravenna, 21 agosto 2018 - L’ultimo arrivato è il barracuda. Per effetto dell’innalzamento della temperatura dell’Adriatico, questo pesce più comune per gli habitat tropicali, viene sempre più avvistato, e pescato, anche al largo delle nostre coste. Il barracuda ‘mediterraneo’, più piccolo del cugino tropicale, ha dimensioni medie che vanno da 1 a 3 kg, anche se in certi casi può raggiungere i 5-7 kg di peso. Come riferisce il bollettino redatto dal battello oceanografico Daphne, le temperature dell’Adriatico nel tratto di mare tra Lido di Volano a Cattolica sono aumentate di altri due gradi rispetto a quelle rilevate la settimana precedente con il termometro stazionario sui 30 gradi.

Queste temperature stanno scombussolando anche la vita di pesci definiti ‘alieni’ perché arrivati nell’Adriatico settentrionale in tempi recenti, e provenienti da mari più caldi. Marco Montanari, esperto di pesca, quest’anno ha rilevato una minor presenza di pesce serra, un classico predatore molto presente di solito anche in avamporto, tanto da essere pescato dalla diga nord. «Sono tre mesi che tira vento da nord – dice Montanari – portando l’acqua dolce del Po. Con temperature così elevate anche i serra preferiscono starsene più al largo. Oggi il mare sta bollendo. Serve una bella burrasca per riossigenare l’acqua del mare e ripulirlo completamente».

Nel sito di Arpa Emilia Romagna c’è una pagina specifica dedicata alla ‘ostreopsis ovata’, il cui monitoraggio è sistemico. La fioritura di quest’alga proveniente dall’Oriente attraverso le acque di zavorra delle navi, porta alla chiusura della balneazione e può causare intossicazione. La ‘noce di mare’ sembra una medusa per via della trasparenza: non è mai stata rilevata nell’attuale intensità ed è dannosa per l’ambiente perché si nutre di uova di pesce. E cosa dire della ‘fibrocapsa japonica’, alga tropicale che ha fatto la sua comparsa lo scorso anno, che colora di rossastro le acque quando c’è una forte concentrazione di fosforo e azoto. È molto temuta dagli allevamenti ittici. Il granchio reale o granchio blu, infine, un invasore che proviene dall’Atlantico, in compenso è commestibile.

lo. tazz