
La cooperativa ravennate chiede certezze economiche e un confronto stabile con la Regione
Sono tre le proposte della Cooperativa Spiagge Ravenna per "arrivare nel miglior modo possibile al 30 settembre 2027", quando scadranno le concessioni balneari in attuazione della direttiva Bolkestein. A raccontarle è il presidente Maurizio Rustignoli nella prima delle due giornate della Fiera delle imprese balneari al Pala De André di Ravenna. "Innanzitutto, riteniamo che il riconoscimento del valore dell’impresa sia fondamentale. Per questo, attendiamo con grande interesse il decreto sugli indennizzi, che dovrebbe essere emanato fine marzo dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il riconoscimento del valore aziendale è la base di tutto; è solo a partire da quello che il settore potrà ripartire. Il riconoscimento dei soli beni non ammortizzati, al contrario, è mortificante per chi ha investito una vita nell’attività balneare", spiega Rustignoli.
Le richieste non si fermano qui. "Chiediamo alla Regione di aprire un tavolo permanente di confronto, per rendere questa transizione meno dolorosa possibile e valorizzare il tessuto imprenditoriale. L’obiettivo finale, però, deve essere quello di ottenere una riforma generale della materia che permetta al settore di evolversi. Un passo che per essere attuato necessita della volontà politica, al momento non pervenuta", conclude Rustignoli. Alle tre priorità della Cooperativa Spiagge Ravenna, risponde il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele De Pascale, che rilancia con tre obiettivi. Il primo, anche per lui, è il riconoscimento del giusto valore d’impresa ai balneari. "È nell’interesse del sistema, perché assicura che il concessionario di un bene pubblico lavori per aumentarne il valore. Altrimenti, si ripeterà all’infinito la situazione attuale, cioè che a 5 anni dalla scadenza delle concessioni tutti smettono di investire per paura di non vedersi riconosciuto quanto fatto", spiega il presidente della Regione.
Altra questione centrale per De Pascale è l’eliminazione del massimo rialzo: "Prima di questa legge, non si era mai parlato di messa all’asta, ma dell’istituzione di un canone per le imprese balneari. Si era sempre detto che la valutazione dovesse passare da questioni di merito, di competenza e non certo da un rialzo dell’offerta economica". Infine, per il presidente della Regione è necessario "difendere un modello di turismo unico, quello della Riviera romagnola, che è ben diverso dal resto d’Italia. Qui, prendendo 10 stabilimenti uno accanto all’altro, si vedrà che ognuno di questi ha un mix di servizi unico: per prezzo, per segmento di clientela e per offerta. Questa è l’identità che dobbiamo difendere e che rende la Romagna una destinazione per tutti".