Ravenna, studente insulta i poliziotti da scuola. E loro lo denunciano: 15enne nei guai

Il ragazzino ha anche scritto sulla lavagna le frasi ingiuriose. Gli agenti della Volante l’hanno immediatamente identificato

Ravenna, 13 novembre 2022 - ​Durante l’orario delle lezioni si è affacciato dalla sua scuola per insultare a gran voce gli agenti di una pattuglia della polizia di Stato che proprio in quel momento stavano passando lì di fronte nell’ambito di uno dei tanti servizi di controllo del territorio. Evidentemente non pago, lo studente, armatosi di gessetto, ha poi reiterato il concetto alla lavagna. Un gesto davvero incredibile per almeno due ragioni: perché commesso da un luogo deputato invece all’educazione civica e alla stimolazione del rispetto sociale (siamo in un istituto superiore di Ravenna). E perché a cimentarsi nella non certo invidiabile performance, è stato uno studente ravennate appena 15enne.

Una pattuglia a bordo di una Volante della polizia
Una pattuglia a bordo di una Volante della polizia

Un gesto, il suo, che non cadrà senza conseguenze. Vuoi perché il dirigente scolastico competente si è da subito attivato in maniera efficace per chiarire l’accaduto e per valutare il da farsi. Ma soprattutto perché la Volante, probabilmente proprio in ragione del contesto che come tale ha aggravato il significato dello sfregio, ha deciso di fermarsi subito e di procedere all’identificazione. E così per quanto accaduto, nelle ultime ore la segnalazione per oltraggio a pubblico ufficiale ha raggiunto i tavoli della competente procura.

Non è la prima volta che i magistrati bolognesi ricevono notizie sul minorenne ravennate in questione evidentemente segnato da una situazione personale tumultuosa tanto che di lui si sono occupati di recente pure gli investigatori della squadra Mobile: figura ad esempio tra i quattro-cinque giovani identificati a metà giugno scorso all’indomani di un’aggressione in centro a un rider porta-pizze di origine indiana uscito dalla disavventura con una prognosi iniziale di una ventina di giorni. Per altre vicende delle quali si erano invece occupati i carabinieri, il tribunale competente aveva deciso di sottoporre il 15enne, peraltro seguito dai servizi sociali, a misura restrittiva. Il giovane poteva insomma giusto solo andare a scuola e poco più. Lo stimolo perfetto per riflettere e rimettersi magari in carreggiata: ma evidentemente la lezione non gli è servita.

Ed eccolo la mattina di qualche giorno fa affacciarsi dal suo istituto e spalancare la bocca per urlare un insulto del tutto gratuito all’indirizzo dei poliziotti di passaggio. E insultare le forze dell’ordine impegnate nel loro lavoro è esattamente come insultare un infermiere sulla barella, un muratore sul ponteggio, un ricercatore sulle provette, uno stradino sull’asfalto. Nessun lavoratore escluso: si chiama società civile, e chi non lo capisce ne è fuori. E sulla valenza del gesto dello studente, ci sono ben pochi dubbi visto che quando i suoi professori sono subito intervenuti per farlo desistere, lui ha sì chiuso la bocca ma ha usato la lavagna per ripetere il concetto. A quel punto è stato redarguito: e lui inizialmente ha cancellato tutto ma poi ha riscritto tutto daccapo.