Mauro Passarini su Facebook si mostrava critico sul Green pass

Condivideva post della galassia ’no vax’. A Marina le sue opinioni erano note: "Ma nessuno immaginava queste accuse"

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La medicina alternativa, le riflessioni sulla vita e sulle parole ebraiche, articoli sulla relatività e sull’universo. Ma anche, scavando nei mesi, parecchi post critici nei confronti del Green pass e del vaccino. Scorrendo il profilo Facebook di Mauro Passarini, il medico di base 64enne arrestato per peculato, falso ideologico e corruzione nell’inchiesta sui finti certificati verdi, ne esce il ritratto di una persona con una visione del mondo ‘spirituale’ e che usa molto i social. Ma soprattutto a restare impressi sono i tanti post critici verso il vaccino e il Green pass: immagini e testi che Passarini condivide pubblicamente da altre pagine, proponendoli ai suoi ‘amici virtuali’ senza però aggiungere commenti propri. Uno dei più emblematici è del 2 ottobre: un disegno su sfondo nero che raffigura una sagoma umana che si trascina una catena con un Qr code, come un carcerato con la palla al piede. Il 30 luglio condivide senza commentare il lungo sfogo scritto da un utente che polemizza contro il Green pass: "Entro ovunque senza tampone, non faccio quarantene e mi sposto dove voglio. Ma il vaccino non immunizza e posso infettare e infettarmi".

Il 25 aprile condivide un ‘meme’, una foto con sopra la scritta: "Quindi sei antifascista e stai andando alle celebrazioni del 25 aprile con la mascherina sulla bocca, un permesso per muoverti, il divieto di avvicinarti agli altri, attento a non sforare il coprifuoco, pronto a denunciare i vicini e invocando iniezioni sperimentali obbligatorie". Il 7 luglio un altro lungo post e una vignetta che mostra una coppia che passa accanto a una lunga fila di persone, tutte con la mascherina. Uno dei due dice all’altro: "Hanno paura di morire?" e l’altro risponde: "No... Hanno paura di vivere!". Sono solo alcuni dei post di questo tenore che il dottore condivide senza commentare: è la comunicazione dei no-vax e dei no Green pass. Sotto talvolta a lasciare un pensiero sono i suoi amici virtuali, che forse in alcuni casi sono anche i suoi assistiti: qualcuno gli si rivolge dandogli del lei e chiamandolo dottore. Tra i commentatori più assidui c’è Stefano Gardini, presidente del Comitato cittadino di Marina.

Nella località, dove il medico vive oltre ad avere l’ambulatorio, del resto lo conoscono tutti. Originario del Bolognese, Mauro Passarini si è trasferito qui anni fa dopo il matrimonio (poi finito) con una persona del posto. E a Marina è poi rimasto negli anni, ricevendo i pazienti nel suo ambulatorio in viale Spalato, oltre che in città in via Lissa. Era anche appassionato di karate. A Marina Passarini è sempre stato un professionista conosciuto e stimato e ieri ovviamente non si parlava d’altro, nello stupore generale. Le opinioni controverse del dottore su vaccini e Green pass erano note, e di certo lui non ne faceva mistero online, ma nessuno avrebbe immaginato che su di lui potessero pendere accuse pesanti come quella di aver falsificato certificati verdi. Stefano Gardini del Comitato non vuole parlare ma si limita a dire che delle ipotesi di cui il medico è accusato non sa niente.

"Le sue opinioni erano conosciute, è sempre stato a favore della medicina alternativa – dice Marino Moroni, presidente della Pro loco –. Ma ciò di cui è accusato è qualcosa che nessuno qui avrebbe mai potuto immaginare".

Sara Servadei