Torna il Carnevale delle parrocchie Sette carri dopo due anni di stop

L’arcivescovo Ghizzoni: "Felici di ripartire". Don Brunelli: "Calati i volontari, non la partecipazione"

Torna il Carnevale delle parrocchie  Sette carri dopo due anni di stop

Torna il Carnevale delle parrocchie Sette carri dopo due anni di stop

Il Carnevale dei Ragazzi Città di Ravenna torna nelle strade dopo due anni di sospensione a causa dell’emergenza sanitaria. Due come sempre le sfilate: il 12 a Ravenna in via di Roma e il 19 febbraio a Marina di Ravenna, entrambe con inizio alle 14,30. Tra le novità di questa edizione ci sarà il primo Concorso fotografico dedicato a Giorgio Re, storico volontario e anima del Carnevale, morto nel giugno 2020. Torna anche una delle sue intuizioni, la Serata del Carnevale a Palazzo Rasponi, in programma il 16 febbraio alle 20,45. Si tratta di un racconto delle passate edizioni con artisti, musicisti e performance. "È una scelta antica per la nostra diocesi – ha spiegato ieri l’arcivescovo Lorenzo Ghizzoni alla presentazione della manifestazione – quella di organizzare in Carnevale come questo, un carnevale delle parrocchie, che risale al cardinal Lercaro. Siamo contenti di ripartire, anche se il Covid ha fatto danni e ora sono un po’ meno le parrocchie che partecipano".

Sono sette i carri che sfileranno, frutto del lavoro di nove parrocchie. Il tema, come negli ultimi anni è libero. Tessere di stelle è il titolo del carro di Santa Maria in Porto, Il regno Unito quello di San Rocco, La banda Bassotti e Paperopoli per San Biagio, campioni in carica, e San Vittore, Il Lunapark è il tema scelto dal Redentore e San Paolo, Ripartiamo in allegria sarà quello di Porto Fuori e infine L’allegra cucina Per Santa Teresa e Walt Disney per Marina di Ravenna. "Il Carnevale – ha detto sorridendo il vicario generale don Alberto Brunelli – è un’iniezione di energia per vincere la pigrizia. Dopo due anni di pandemia è sempre più difficile uscire di casa, per questo abbiamo avuto difficoltà a trovare i volontari. Alcune parrocchie si sono unite per la realizzazione del carro, altre senza carro aiutano. Quindi sono diminuiti i carri, ma non la partecipazione".

Sono oltre 500 le persone coinvolte nel Carnevale, tra chi costruisce i carri, chi disegna e realizza i costumi e naturalmente tutti quelli che sfileranno. "Per noi – ha concluso don Brunelli – il Carnevale è soprattutto un momento di festa, perché c’è un momento per tutto, per la penitenza e per la festa. Non si può avere solo l’una o solo l’altra". Alla presentazione di ieri è intervenuta anche Agnese Re, figlia di Giorgio Re e esponente del comitato Carnevale che ha ricordato il concorso fotografico dedicato al padre e la serata a Palazzo Rasponi, che era nata da una sua idea.

"Il Carnevale – ha detto Agnese Re – è un segnale del fatto che si può fare ancora festa assieme. È un modo per tornare ad essere felici insieme dopo questi anni difficili. Ci eravamo lasciati proprio tre anni fa, abbiamo dovuto salutare persone care. Ma il nostro non vuole essere un ricordo triste, piuttosto l’occasione di renderle presenti in un’iniziativa per cui hanno dato l’anima". Anche il vicesindaco Eugenio Fusignani ha ricordato Giorgio Re e la sua dedizione al Carnevale dei ragazzi. "Questa manifestazione – ha osservato – è un pezzo di storia di Ravenna da oltre 40 anni. Un momento che unisce varie realtà non solo del mondo della Chiesa. Il Comune fa la sua parte e lo fa con piacere perché si tratta di una delle tradizioni più belle della nostra città perché coinvolge i giovani".

a.cor.