Trivelle, a Ravenna in migliaia per dire sì all'energia italiana

Lavoratori e imprenditori sono arrivati da Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo e Basilicata per manifestare insieme con striscioni e caschi gialli

La manifestazione Oil & Gas a Ravenna (foto Zani)

La manifestazione Oil & Gas a Ravenna (foto Zani)

Ravenna, 16 marzo 2019 - Caos trivelle. Sono arrivati dall’Emilia Romagna e dalla Toscana, dall’Abruzzo e dalla Basilicata, con i caschi gialli o bianchi e gli striscioni inequivocabili: ‘Sì all’energia italiana’. E sul palco, tra le tante associazioni di categoria presenti, il vice presidente di Confindustria Stefan Pan e il presidente nazionale della Cna Daniele Vaccarino  accanto al segretario aggiunto della Cisl, Giorgio Graziani, a Emilio Miceli della Cgil e Pieropaolo Bombardieri della Uil.

Oltre duemila tra lavoratori e imprenditori hanno affollato piazza del Popolo nella mattinata per la manifestazione ‘Per l’energia italiana-Accendiamo il buon senso’. Con l’approvazione del Dl Semplificazioni che contiene un emendamento voluto dai 5 Stelle che blocca per 18-24 mesi l’attività di ricerca e produzione di gas, il settore energetico che occupa in Emilia Romagna 10mila persone rischia un pesante taglio occupazionale e la perdita di un patrimonio imprenditoriale riconosciuto a livello internazionale.

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«Non siamo qui in piazza contro qualcuno – ha detto il sindaco di Ravenna Michele de Pascale – ma per unire e cercare tutti assieme una via d’uscita. Ci sono due strade per ridare una prospettiva ad un settore strategico come quello energetico: modificare la normativa che ha fermato il settore energetico attraverso lo ‘Sbloccacantieri’ oppure redigendo in pochi mesi il Piano energetico nazionale che non può non assegnare a Ravenna un ruolo strategico, come ha da 60 anni, perchè qui convivono estrazioni di gas e turismo balneare, cultura e ambiente. Siamo un esempio virtuoso di sostenibilità e non c’è ragione al mondo perché le nostre imprese del settore debbano chiudere».