
Finanza
Ravenna, 3 novembre 2021 - Risultavano in cassa integrazione per il Covid 19 e invece erano regolarmente al lavoro: 4 le società operanti nel settore dell'agroalimentare sanzionate dalle fiamme gialle del Comando provinciale di Ravenna, dopo che le indagini hanno riscontrato l'impiego in totale di 96 lavoratori per oltre 1500 giornate di lavoro, per un totale di circa 90 mila euro di somme indebitamente percepite.
Le società controllate, collegate tra di loro, avevano fatto ampio ricorso alla cassa integrazione guadagni per un numero consistente di dipendenti, pur operando in settori economici meno colpiti dalla crisi. Una prima ispezione aveva fatto constatare che molti dei lavoratori che quel giorno risultavano percepire la cassa integrazione, in realtà, erano presenti sul posto di lavoro.
Le indagini sono partite da una societa' per azioni di medio-grandi dimensioni della provincia ravennate attiva nella conservazione di frutta e ortaggi che, tra maggio e agosto 2020, aveva chiesto gli ammortizzatori sociali per 80 dei suoi 103 operai, dichiarando un forte calo della produzione dovuta alla crisi, sebbene dall'analisi delle banche dati emergesse che nello stesso periodo l'azienda avesse perfino fatto nuove assunzioni. Da li' la prima ispezione sul posto che aveva confermato i sospetti investigativi e la scoperta di una sorta di contabilita' parallela per rendicontare chi era effettivamente in servizio. E'cosi' venuto alla luce che tra maggio e agosto 2020 avevano fatto ricorso alla cig covid ben 75 dipendenti, per un totale di 60mila euro di contributi pubblici indebitamente percepiti.
Molti dei dipendenti sentiti dai militari hanno dichiarato di aver appreso di essere stati collocati in cassa integrazione solo dalla lettura della busta paga ma di aver, giocoforza, accettato la situazione. Alcuni hanno anche ammesso di aver percepito degli emolumenti aggiuntivi in nero per compensare la differenza tra lo stipendio pieno e la cassa integrazione. La tecnica usata da amministratori e responsabili amministrativi era poi stata estesa ad altre tre società agricole da loro stessi gestite.
In cig sono cosi' finiti altri 21 operai per un danno alle casse dell'Inps di ulteriori 30.000 euro. I responsabili sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Ravenna per l'ipotesi di reato di indebita percezione di erogazioni in danno dello Stato; stessa segnalazione e' stata fatta per le societa' beneficiarie per la loro connessa responsabilita' amministrativa. Anche i 96 dipendenti impiegati irregolarmente sono alla fine risultati destinatari di sanzioni amministrative complessivamente pari a circa 200.000 euro. Spettera' alla Corte dei Conti di Bologna invece procedere per i rilievi conseguenti al danno dolosamente cagionato alle casse erariali.