Truffe e affari di cuore corrono sul web

Tre casi nel Ravennate nel 2022 rilevati dalla polizia postale, che ha presentato il bilancio di un anno di attività

Truffe e affari di cuore corrono sul web

Truffe e affari di cuore corrono sul web

Nel bilancio complessivo della polizia postale per il 2022, si fanno largo anche tre casi che hanno riguardato il territorio ravennate. Quello che ha destato più clamore, è relativo a uno youtuber che aveva caricato video incitanti il suicidio. Le verifiche erano partite dalla denuncia dei genitori di una minorenne che aveva tentato di suicidarsi. L’utente segnalato, aveva come nickname ‘Creepy Ryan’ (inquietante Ryan) e risultava essere piuttosto attivo sul proprio canale con 783 iscritti e una cinquantina di video creepypasta (racconto dell’orrore anonimo e breve). Le indagini della sezione operativa per la sicurezza cibernetica di Ravenna, coordinate dal Cosc di Bologna, hanno permesso di identificare il sospettato: nei suoi confronti la procura ravennate ha emesso un decreto di perquisizione a cui è seguita una denuncia per istigazione al suicidio.

Il suo canale e il video dal titolo ‘9 modi per suicidarsi’ sono stati sequestri e oscurati. Sempre la sezione di Ravenna è stata impegnata su una cosiddetta truffa romantica. Le indagini sono scattate a gennaio scorso quando una 50enne ha denunciato un truffatore-corteggiatore. La donna ha raccontato che a fine 2020 su Instagram aveva conosciuto un uomo - il sedicente Martin, norvegese - con il quale aveva cominciato un’amicizia poi evoluta in una relazione con scambio di foto intime. La donna aveva poi trasferito a Martin alcune migliaia di euro. Quindi, non disponendo di importanti possibilità e viste le continue richieste, aveva deciso di interrompere il rapporto. A quel punto l’uomo le aveva rivelato di essere in realtà un truffatore ivoriano (tal Alain Koffi Kouamé) ma di essersi innamorato per davvero di lei. Convinta della genuinità di quei sentimenti, lei aveva deciso di proseguire il rapporto e di accettare l’invito in Costa d’Avorio. Ed era già pronta a farlo con tanto di visto, biglietto e prenotazione alberghiera. Ma, grazie a una familiare, si era convinta a parlarne prima con la Postale. L’ultimo caso ravennate fa riferimento a due ordinanze bolognesi agli arresti domiciliari applicate il 22 marzo scorso a due italiani specializzati nella frode informatica del ‘sim swap’. L’indagine era nata dalla denuncia di un ravennate che aveva perso 75 mila euro attraverso bonifici a favore di conti soprattutto esteri. Agli indagati, oltre all’attrezzatura informatica, sono stati trovati migliaia di dati relativi alle credenziali di accesso ai conti.