"Tutta la nostra casa sott’acqua Un trauma, vogliamo traslocare"

"Tutta la nostra casa sott’acqua  Un trauma, vogliamo traslocare"

"Tutta la nostra casa sott’acqua Un trauma, vogliamo traslocare"

"Venite qua, per favore". Monica Valentini a Faenza ha passato la notte tra il 16 e il 17 maggio in una casa allagata. Quando, al mattino, ha visto un canotto, ha urlato per farsi sentire. La tavernetta di casa sua in via Della Valle era già allagata alle 22 della sera prima. "A noi l’acqua era già entrata in cantina con la scorsa inondazione – dice Michela Valentini – quindi quella l’abbiamo subito liberata. Ci siamo addormentati e verso mezzanotte e mezzal’una ci siamo svegliati in mezzo a un fiume in piena. L’acqua era tanta, abbiamo spostato molte cose al primo piano ma in pochi minuti ci siamo accorti che avrebbe preso anche quello". A quel punto la famiglia si è arresa alla perdita dei propri oggetti.

"I vicini sopra di noi ci sono venuti in soccorso – continua Michela Valentini –, abbiamo passato la notte da loro". Notte quasi insonne, tra urla di terrore, rumore di elicotteri, sirene di ambulanze e dei carabinieri. "Abbiamo chiamato ogni numero disponibile per i soccorsi – dice Monica Valentini – ma c’era moltissima gente in situazioni drammatiche. Non eravamo una priorità: c’era gente in piedi sui tetti, al buio". Un incubo che rimarrà indelebile, alla ricerca della salvezza. "Guardandomi intorno vedevo solo acqua – dice Monica Valentini –, era buio e non c’era corrente, vedevo persone sui lucernari a rischio della vita che si sbracciavano". L’unica salvezza è stato urlare dal balcone. "Ci siamo calati da lì – dice Michela –, siamo saliti su un canotto e abbiamo toccato terra sulle 8:30-9 con le poche cose che avevamo preparato dentro a uno zaino". Anche l’auto è andata perduta. "Per ora siamo da mia nonna – dice Monica – stiamo cercando un affitto, non torneremo a casa a breve. Valutiamo di trasferirci, non possiamo vivere col terrore che possa risuccedere".

Caterina Penazzi