Ravenna, uccide il gatto della moglie per ripicca

Provvedimento cautelare di non avvicinamento per un 37enne, accusato di maltrattamenti alla moglie e uccisione di animali

Delle indagini si è occupata la polizia

Delle indagini si è occupata la polizia

Ravenna, 14 giugno 2022 - Non solo insulti, minacce e botte. In questa storia di contestate vessazioni domestiche, erano accadute due cose davvero singolari. Ovvero all’inizio della relazione, quando lui aveva resettato il cellulare di lei cancellandole tutti i dati con la scusa di "una vita nuova". E alla fine, quando lui le aveva ammazzato il gatto perché "guarda cosa faccio al tuo amore quando non mi stai a sentire e non mi guardi".

E così l’uomo, un 37enne di origine straniera, incensurato e residente da tempo a Ravenna, oltre che di maltrattamenti in famiglia deve rispondere anche di uccisione di animale: ipotesi di reato che gli sono costate il divieto di avvicinamento alla moglie a meno di 500 metri. Inoltre non potrà comunicare con la donna in alcun modo.

La misura cautelare è stata emessa dal gip Corrado Schiaretti su richiesta del pm Daniele Barberini sulla base sia del racconto della donna che delle verifiche eseguite dalle polizia, compresa la testimonianza raccolta da una collega di lavoro. In particolare secondo la denuncia fatta dalla consorte a metà marzo scorso negli uffici della squadra Mobile, lei e l’uomo si erano conosciuti a inizio 2021 e presto erano andati a convivere a casa di lui. Il consorte in un primo momento si era dimostrato affettuoso e attento ma qualche giorno dopo aveva fatto una cosa decisamente strana e per certi versi inquietante.

E cioè - sempre secondo la moglie - le aveva resettato il telefonino. Lei allora aveva inserito una nuova password ma lui ormai si era già sostituito a lei su tutti i profili social. Il pretesto era stato questo: a detta dell’uomo, lei inviava foto senza veli agli amici. Una ossessione che lo aveva addirittura spinto ad accompagnarla in caserma per convincerla a denunciare il suo ex compagno: era cioè convinto che attraverso i social lei gli inviasse foto hot.

Una escalation che - sempre secondo l’accusa - era sfociata in una prima aggressione fisica quando, nel luglio 2021, lui, convinto che lei lo volesse lasciare, l’aveva presa a schiaffi e a gomitate per poi minacciarla allo scopo di farla desistere da eventuali accessi in ospedale. "Mi diceva di conoscere molte persone a Ravenna - ha detto la donna agli inquirenti - e di avere la possibilità di sapere mie eventuali denunce o accessi in pronto soccorso". Dopo avere informato i carabinieri di un particolare acquisto fatto dal marito a San Marino (una pistola a pallini), la donna aveva deciso di tornare dai suoi familiari. Ma, convinta dal marito, ai primi di settembre era tornata sui suoi passi.

Nonostante le successive nozze, la situazione non era migliorata tanto che lui sarebbe arrivato pure a colpirla con pugni e schiaffi giusto alla vigilia del matrimonio. A un certo punto lei aveva pure scoperto che l’uomo le aveva clonato il telefonino: era insomma in grado di ricevere copia dei suoi messaggi, mail comprese. Le ultime lamentate percosse risalgono a fine febbraio quando la donna, poco dopo essere stata picchiata, aveva fatto una videochiamata alla madre mostrandosi con i lividi. Quindi si era confidata con una collega di lavoro la quale le aveva inviato il numero di Linea Rosa: e così a inizio marzo la donna era stata accompagnata in questura e poi assegnata a una casa famiglia. Ma poco prima di lasciare la casa, a fare le spese dell’ultimo litigio coniugale era stato il gatto, ucciso "per assurda ritorsione" ha scritto il gip nell’ordinanza con cui ha vietato al marito di avvicinari alla moglie.

a.col.